FIRENZE – Sarà il Governo a dare il semaforo verde su quando e chi potrà riaprire. Ma la Regione Toscana continua a mettersi avanti nel lavoro, discutendo con le singole categorie le possibili linee guida sulla sicurezza che dovranno essere applicate e l’impatto pure sulla gestione economica delle attività.
Una maratona serrata nei tempi, logorante ma utile, anche se il protocollo discusso e condiviso dovesse alla fine rimanere chiuso in un cassetto perché assorbito da uno nazionale. E così in questi giorni si susseguono in video conferenza riunioni su riunioni con tutti i settori. A coordinarli l’assessore alla presidenza, Vittorio Bugli. Stamani è stata la volta di balneari e ambulanti. Nei giorni scorsi ci sono stati gli operatori del settore alberghiero e ricettivo, i ristoratori anche. E l’elenco continua: con parrucchieri ed estetisti, cantieri, musei e biblioteche, università, commercio, settore lapideo, edilizia e nautica.
“Quando come Regione potremo decidere di possibili riaperture – spiega l’assessore Bugli – vogliamo farci trovare pronti. E’ possibile che arriveranno dei protocolli sulla sicurezza nazionali che renderanno in parte superfluo il nostro lavoro, ma potrebbero essere necessarie integrazioni e nel caso vogliamo essere in grado di poterle subito fare con uno strumento nostro su cui abbiamo avuto modo di misurarci e discutere tutti assieme”.
“Al di la del ‘quando’ – rimarca l’assessore – bisogna sapere ’come’ si riapre. Vogliamo capire come le attività produttive possono coniugare sicurezza e gestione economica della attività. Vogliamo cercare di comprendere le esigenze di ogni singolo settore”.
Discutere è utile. “Se poi – aggiunge – le linee guida condivise serviranno le utilizzeremo, altrimenti le lasceremo in un cassetto ma non sarà comunque stato tempo perso. A noi questo lavoro sarà comunque servito per capire i problemi delle imprese che premono per tornare a lavorare”.
Per ogni settore vengono analizzate in queste ore e in questi giorni le problematiche specifiche relative alla sicurezza e al distanziamento sociale, la sanificazione dei locali e degli impianti, la regolamentazione dell’afflusso dei clienti, i dispositivi da utilizzare. I criteri generali sono quelli già contenuti nell’ordinanza 48 della Regione Toscana, ma di volta in volta possono aver bisogno di essere integrati.
Non poche sono le problematiche per le quali si sta cercando di ipotizzare una soluzione. Per gli ambulanti e i mercati ad esempio, è stato discusso il tema del distanziamento sociale all’ingresso e all’interno delle aree destinate al commercio, problema che presuppone anche un ruolo dei Comuni e per questo motivo era presente Anci Toscana. Allo stesso modo i Comuni sono coinvolti nel contingentamento degli accessi alle spiagge libere, tema emerso sempre oggi durante l’incontro con i balneari, per il quale è stata ipotizzata una forte sensibilizzazione ai comportamenti virtuosi da parte di cittadini. Sempre per i balneari chiaramente rimane tema cruciale quello del distanziamento degli ombrelloni e di quanto a lungo, nell’arco della giornata, i villeg gianti potranno rimanere nelle spiagge degli stabilimenti.
Si chiude una riunione e subito se ne riapre un’altra. E sullo schermo davanti alla scrivania dell’assessore gli incontri nelle stanze virtuali proseguono.