GROSSETO – Sono scaduti i termini dell’avviso di evidenza pubblica cui l’Amministrazione comunale ha proceduto rendendo noti tutti i dati dei concessionari, il numero degli stessi, la data di scadenza delle concessioni e lo scopo delle concessioni: nessuna osservazione è arrivata al Comune di Grosseto, che conferma ed estende così le concessioni demaniali marittime esistenti fino al 2033 per 48 imprenditori del settore balneare.
Tutti gli imprenditori che hanno recapitato le loro manifestazioni entro le scadenze, anche attraverso il prezioso supporto delle associazioni di categoria, sono stati inseriti nella prima batteria del 22 aprile, con scadenza 12 maggio (102 concessioni cui corrispondono 48 concessionari).
“Abbiamo comunicato stamattina questa buona notizia personalmente ai balneari, con le lacrime agli occhi, estremamente emozionati – spiega il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna –: ci tenevamo che fossero i primi a conoscere questa novità sul loro futuro, in una situazione di grande criticità e difficoltà per tutto il tessuto economico locale che sta attendendo con coraggio le direttive sull’estate in arrivo. Crediamo che questo importante passo avanti, che tra l’altro siamo tra i primi a fare in Italia, sia motivo di nuovo slancio e speranza per gli operatori del settore. Dobbiamo essere forti, dobbiamo essere coraggiosi e questa è la dimostrazione che insieme possiamo fare tanto. Ringrazio l’assessore al Demanio Riccardo Megale, grazie al segretario comunale Luca Canessa, grazie al dirigente Nazario Festeggiato e a tutta la struttura comunale per questo risultato storico”.
“E’ un grande giorno – conferma l’assessore Megale -: il nostro Comune dice quindi sì all’estensione delle concessioni demaniali esistenti fino al 2033 e lo fa in un momento di estrema difficoltà, sia per il tessuto economico sia per l’Ente stesso. Nonostante questo, in collaborazione con le associazioni di categoria, abbiamo chiuso una partita importante e lo abbiamo fatto con una vittoria. Fino al 2033 i gestori potranno continuare la loro attività, prevedere e ammortizzare nel tempo investimenti strutturali che prima sarebbero stati azzardati o addirittura impossibili”.
RIFERIMENTI NORMATIVI
Il riferimento normativo che ha consentito questa azione è il decreto legislativo 112/98 con il quale sono state conferite dallo Stato alle regioni le funzioni relative al rilascio delle concessioni demaniali marittime. La Regione Toscana, in attuazione di questa norma statale, con la legge regionale 88 del 98,10 dicembre, ha deciso infatti di attribuire ai Comuni le funzioni concernenti le concessioni demaniali marittime. In Toscana per scelta regionale spetta quindi ai Comuni la gestione delle concessioni demaniali marittime con scopo turistico-ricreativo, che sono quelle di cui parliamo, e vanno allo Stato, invece, i proventi dei canoni che gli stessi concessionari versano.
Già si sono susseguite negli anni proroghe delle concessioni esistenti, l’ultima di queste proroghe risale al 2014, in quell’occasione è stata adottata una delibera di giunta e una determina dirigenziale con le quali si prorogavano dal 2014 al 31 dicembre 2020 le concessioni demaniali marittime con scopo turistico ricreativo.
In quel contesto è intervenuta la legge dello Stato, legge di bilancio 145 del 2018, che ha detto chiaramente che tutte le concessioni, alla data di entrata in vigore della legge 145, hanno una data di decorrenza dalla data di entrata in vigore della legge 145 per 15 anni.
Quindi a conti fatti – applicando tout court la legge – si va ad estendere la durata delle concessioni esistenti fino a dicembre 2033. Questa cosa ha generato non poche perplessità perché questa legge è andata immediatamente in conflitto con il principio eurocomunitario risalente alla direttiva Bolkenstein del 2006, la quale recita che – viceversa – quando ci sono un numero di autorizzazione disponibili per una determinata attività, ma vi sia anche un limite per la scarsità di risorse naturali e delle capacità tecniche utilizzabili – gli Stati membri sono tenuti ad applicare la procedura di selezione tra i candidati potenziali.
Questa procedura deve presentare garanzie di imparzialità e trasparenza, quindi si traduce di fatto in una procedura di evidenza pubblica che la legge 145 di bilancio 2018 non aveva espressamente previsto. Quindi si sono in qualche modo determinati tutta una serie di dubbi e di perplessità tra coloro che ritenevano di dover andare avanti con l’estensione “secca” senza dover prevedere procedure imparziali e trasparenti di avvisi pubblici come prevede la Bolkenstein e chi riteneva che esistendo una legge statale la si dovesse applicare tout court. Varie sentenze e la giurisprudenza, soprattutto quella del Consiglio di Stato, sono stati lapidari sostenendo che il principio comunitario prevale rispetto alla legge nazionale. I Comuni si sono cominciati a muovere e a pensare di applicare una procedura coerente e con la legge nazionale ma anche con il principio eurocomunitario della Bolkenstein.
Ecco cosa ha fatto il Comune di Grosseto: “Noi l’abbiamo fatto con la delibera 98 del 22 aprile nella quale abbiamo rispettato i principi comunitari e le leggi nazionali per le concessioni esistenti, tenendo conto che abbiamo un territorio che consente l’esercizio della libera concorrenza e che ci permette quindi di dare ancora ulteriori concessioni demaniali marittime non ancora assegnate. Quindi da una parte abbiamo fatto ricorso a un meccanismo procedimentale che armonizza la legge statale 145/18 con la Bolkenstein, dall’altra abbiamo attivato gli uffici affinché producano gli atti per rilasciare nuove concessioni. Di conseguenza abbiamo proceduto all’avviso di evidenza pubblica garantendo comunque eventuali osservazioni nel rispetto dei principi di trasparenza e pubblicità. Osservazioni che non sono arrivate. Adesso la speranza è che nessun Governo disfi quanto fatto con fatica da questo Comune”.