GROSSETO – Quella del 13 maggio non è e non potrà mai essere per il Grosseto una data come le altre. Il 13 maggio di 108 anni fa, il Grifone nasceva. Era lunedì e, dopo una lunga trafila durata mesi, si riunì per la prima volta l’assemblea degli oltre 70 soci per approvare lo statuto che avrebbe dato vita all’Unione ginnico sportiva grossetana. In quel periodo Grosseto non aveva 80mila abitanti, ma poco più di 10mila, e fu grazie alla passione e al sacrificio del direttivo che il Grifone cominciò a muovere i primi passi con i suoi primi presidenti: Giuseppe Nenci, presidente effettivo, ed Egidio Bruchi, presidente onorario. Una storia che oggi sta portando avanti la famiglia Ceri, grossetana e da sempre tifosa di questi colori.
“Sono orgoglioso di far parte della storia di questa società – ha spiegato Mario Ceri, presidente dell’Us Grosseto – che sento e ho sempre sentito anche mia. Da grossetano sono sempre stato tifoso, e sponsor, di questa squadra, e arrivare oggi a esserne il presidente mi rende davvero orgoglioso e felice. La nostra storia è fatta di tanti momenti indimenticabili, belli e brutti, che ci portiamo dietro e che ci rendono orgogliosi di questi colori. Adesso attendiamo fiduciosi l’ufficialità della promozione in serie C per continuare a costruire, passo dopo passo, una società che rappresenti sempre meglio il territorio”.
E di promozioni il Grosseto ne ha vissute diverse, ma la più bella e più importante è senza dubbio quella arrivata, guarda caso, domenica 13 maggio 2007. Al comando del veliero biancorosso c’era il presidente Piero Camilli, mentre in campo a dirigere i ragazzi una vecchia conoscenza del calcio italiano come Cuccureddu. Dopo il trionfo la chiamarono la squadra degli “invincibili”. Una stagione fantastica, con giocatori del calibro di Consonni, Gessa, Valeri, Amore, Sorrentino e Di Meglio, tanto per citarne alcuni. E l’epilogo di Padova, con più di 3mila grossetani a invadere l’Euganeo, rappresenta ancora oggi il giorno più bello, calcisticamente parlando, di ogni grossetano.
Ma il futuro, covid o non covid, ce lo vogliamo immaginare pieno di emozioni e, perché no, anche di sconfitte, ma pur sempre con la possibilità di condividere ogni cosa. Tutti insieme, come sempre. E allora tanti auguri Grosseto!