GROSSETO – “Una parte importante del comparto privato che si occupa di sicurezza pubblica è escluso dai test sierologici gratuiti previsti dalla Regione Toscana”.
A parlare, il consigliere comunale di Grosseto della Lega Pasquale Virciglio.
“Sono molti gli addetti del settore che hanno lamentato questa mancanza – afferma Virciglio -. Oltre alle guardie giurate ci sono gli addetti ai servizi di controllo (anti taccheggio, anti assembramento, portierato non armato) categorie che svolgono un ruolo importante soprattutto nel regolamentare gli accessi ai negozi di alimentari ed agli esercizi commerciali. Persone che sono esposte al Coronavirus e che, per il governatore Enrico Rossi, non sono meritevoli, a differenza di altre categorie, di poter fare i test gratuiti”.
“Una mancanza che testimonia superficialità nell’emanazione dell’ordinanza. Va bene dover fare i conti con la fretta nel decidere – sostiene il consigliere della Lega – ma qui vuol dire non aver chiaro il rischio che alcuni comparti, che sono stati attivi in questo periodo di restrizioni, hanno corso e stanno correndo. Riteniamo che sia fondamentale una modifica dell’ordinanza inserendo le guardie giurate e gli addetti ai servizi di controllo, riparando a quella che, mi auguro, sia stata solo una svista e non una scelta”.
“In questo periodo di emergenza – afferma il segretario provinciale Andrea Ulmi – troppi settori si sono trovati a fare i conti con rischi e sovraesposizioni al virus. La possibilità di effettuare i test gratuiti è per noi imprescindibile per tutte queste categorie. E lo è ancora di più quando li si prevede anche per gli immigrati, dimenticandosi però di una larga fetta di italiani. Ci auguriamo che la Regione possa intervenire al più presto, tanto più in una fase delicata di ripartenza in cui la sicurezza dei cittadini passa anche per l’individuazione degli asintomatici”.
“Come Lega – conclude – porteremo la questione denunciata dal consigliere Virciglio all’attenzione dei nostri consiglieri regionali affinché quello che auspichiamo essere stato un, comunque poco giustificabile, errore venga riparato. Anche perché seppur i venti euro del test non siano troppi, però in tempi di crisi possono fare comunque la differenza”.