GROSSETO – “L’epidemia di covid-19 ha rivoluzionato il nostro modo di vivere e le nostre abitudini più connaturate in ogni ambito della nostra vita e la scuola, purtroppo, non è stata da meno. La chiusura di tutti gli istituti scolastici di fronte all’impennarsi dei numeri del contagio è stata un provvedimento reso necessario dal contenimento del virus, ma non per questo meno doloroso per i soggetti coinvolti, bambini e studenti, innanzitutto, ma anche famiglie, insegnanti e lavoratori del mondo dell’istruzione”.
A scriverlo, in una nota, Barbara Pinzuti, responsabile istruzione della segreteria provinciale del Pd.
“Se nella Fase 1 le famiglie, e le donne in particolare, si sono di fatto, per quello che è stato possibile, sostituite al sistema scolastico, nella Fase 2 occorre che la scuola si riappropri dei propri spazi, anche tramite la didattica a distanza (Dad), pur nella consapevolezza dei limiti che questa presenta – prosegue Pinzuti -. Ad oggi infatti si calcola che sul territorio nazionale solo il 33% degli studenti abbia potuto usufruirne: si tratta di un dato allarmante dal punto di vista sociale, poiché significa tenere un fetta maggioritaria di bambini e ragazzi fuori dall’accesso all’istruzione, divaricando in maniera esponenziale le distanze sociali.
Poiché si prevede che anche per l’anno scolastico 2020/2021 si farà affidamento in maniera importante alla Dad, sempre allo scopo di contenere il contagio, occorre che tale strumento sia il più possibile efficace e possa raggiungere davvero tutti i soggetti coinvolti.
In questo senso accogliamo con grande soddisfazione la scelta della regione Toscana di stanziare 500 mila euro per le scuole, ad integrazione dei contributi governativi, finalizzati all’acquisto di portatili e tablet da mettere a disposizione delle famiglie in comodato gratuito: lo riteniamo un provvedimento serio e concreto a supporto del sistemo scolastico, delle famiglie e dei ragazzi, volto al superamento delle barriere sociali.
Accanto a questo chiediamo alla Regione Toscana, proprio per il ruolo sempre crescente che avranno la didattica a distanza ed il lavoro agile nell’immediato e nel futuro, di continuare con lo sforzo di realizzazione dell’infrastruttura della banda larga per superare il gap di quei territori (ed in Maremma ce ne sono ancora troppi) in cui l’accesso alla rete è estremamente farraginoso se non impossibile.
Si ritiene fondamentale anche che la Regione Toscana – conclude Pinzuti -, finita l’installazione delle banda ultra larga, vigili con attenzione la sua effettiva attivazione. Altrimenti potrebbe rimanere una infrastruttura ‘morta’, ed in un momento particolare come quello che stiamo vivendo non ce lo possiamo permettere”.