GROSSETO – “Aprire alla maxisanatoria come vuole fare il governo è un’offesa a tutti gli italiani che sono rimasti disoccupati. Un posizione netta, quella della Lega, anche per le implicazioni che questa sanatoria, che coinvolgerebbe 600mila clandestini, potrebbe avere sul tessuto economico locale”. Una battaglia condivisa a Roma dall’onorevole Mario Lolini, vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati. “I lavori stagionali in agricoltura che potrebbero essere offerti ai nostri concittadini – sostiene Lolini – non possono diventare l’alibi per una regolarizzazione di massa”.
Lolini analizza anche i dati nazionali. “Questi sconsiderati messaggi – sostiene l’onorevole – stanno facendo aumentare gli sbarchi del 400 per cento. Conte, Crimi, Renzi e Zingaretti stanno portando il paese allo sfascio. Oltre al Covid l’Italia non può sostenere anche i disastri di questo Governo. Una maxi-sanatoria che potrebbe incidere anche sull’economia locale”.
“Il pil dell’agricoltura in provincia di Grosseto – sostiene l’onorevole Lolini- è importante e, contando anche su molti stagionali, è in grado di garantire occupazione. Mi domando come possono pensare, il Governo ed il Ministro Bellanova, di sostituire le decine di migliaia di italiani che, magari, con altri settori in crisi potrebbero rivolgersi a quello agricolo, con centinaia di migliaia di clandestini che non hanno titolo di stare in Italia e che andrebbero a penalizzare i nostri lavoratori”.
Ma c’è dell’altro secondo Lolini. “L’Italia – sostiene – se passano questi messaggi diventerà sempre di più una meta dei migranti che sanno già che troveranno un Governo pronto ad accoglierli a braccia aperte sanando la loro posizione di irregolari. Credo che gli italiani a tutto questo si debbano opporre, cosa che noi della Lega faremo con tutta la nostra forza”. Un tema caldo che preoccupa anche il Carroccio grossetano.
“Come si può solamente pensare – sostiene il segretario provinciale della Lega Andrea Ulmi – di regolarizzare così tanti clandestini? L’agricoltura in Maremma è un settore portante che potrebbe rappresentare un ammortizzatore sociale naturale, con le sue attività stagionali, per tanti italiani che a causa della crisi restano disoccupati e che, magari, ancora attendono quei soldi che il Governo ha promesso, ma che loro non hanno ancora visto. Oltre al danno per loro ci potrebbe essere pure la beffa di restare senza lavoro perché gli si preferiscono i cladenstini regolarizzati dall’esecutivo giallo-rosso”.