GROSSETO – «Mamma mia che caldo, fermiamoci all’ombra». Sono le due del pomeriggio e un insolito ciclista sta attraversando la Maremma sotto un sole cocente. Indossa cappello, pantaloncini corti, maglietta, infradito e una fascia tricolore.
Si tratta di Gianluca Bacchetta, sindaco di Divignano, un paesino di 1.420 abitanti nel novarese, ed è diretto a Roma per rendere il bonus di 600 euro del decreto Salva Italia al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. L’abbiamo rintracciato sulla Vecchia Aurelia tra Scarlino Scalo e Bagno di Gavorrano.
Oltre ad essere il primo cittadino di Divignano è anche un ristoratore, gestisce infatti la birreria “Edelstube” a Pombia (Novara) ed è il datore di lavoro di cinque dipendenti fissi e quattro a chiamata, i quali ancora non hanno ricevuto i soldi della cassa integrazione dopo due mesi. Il suo locale è naturalmente chiuso.
«Dobbiamo cavarcelo da soli, sia noi sindaci che i cittadini. Ho ricevuto i 600 euro, ma francamente mi pare un’elemosina». Così ha deciso di riportarli direttamente al mittente: il Governo italiano.
La sua protesta in questi giorni sta facendo il giro dei media nazionali e Gianluca racconta che durante il suo tragitto ha incontrato tanti sostenitori, sindaci di altri Comuni e cittadini di ogni categoria che si sarebbero voluto aggregare al suo viaggio.
«Saremmo diventato un migliaio di persone, ma non voglio mica fare la marcia su Roma. La mia è una protesta simbolica e, se vogliamo, anche un po’ goliardica, ma non certo una manifestazione di massa».
Il primo maggio aveva dato inizio alla sua missione ed era partito a piedi senza un centesimo in tasca. «Volevo tastare la solidarietà degli italiani – spiega – e ho trovato tanta gente fantastica. Avevo bisogno di scoprire se in questo Paese è ancora bello viverci perché negli ultimi due mesi purtroppo me lo sono chiesto spesso».
L’Italia che ha trovato lungo la strada si è rivelato invece il più accogliente dei posti. Solidarietà ovunque; è stato ospitato, gli è stato preparato da mangiare, le persone sono tornate indietro con la macchina per portargli una bottiglia d’acqua. «Cose semplici, ma che mi hanno riempito il cuore di gioia» dice.
Dopo due giorni il titolare di un negozio di bici gli ha regalato perfino una bicicletta per fare meno fatica e proprio ieri gliene è stata prestata un’altra con la pedalata assistita: «Ma è pur sempre una gran fatica» sospira Bacchetta, che non vede l’ora di raggiungere la sua tappa quotidiana: Grosseto.
Una volta raggiunto Palazzo Chigi, la sede del Governo a Roma, Gianluca Bacchetta spera che sarà accolto anche solo dieci minuti da Giuseppe Conte per portargli il suo messaggio di persona, ma per arrivare alla capitale deve pedalare per altri 230 chilometri.
Per giustificare il suo spostamento ha portato con sé una birra.
«Se mi fermano dirò che un mio cliente a Roma mi ha ordinato una birra e siccome è consentito l’asporto questa è la mia consegna a domicilio».