GROSSETO – Il Pci scrive all’Anpi provinciale una nota con la quale esterna l’apprezzamento sulla presa di posizione espressa sulla stampa sulla vicenda di Manciano con la quale richiama al rispetto dei valori fondanti la nostra democrazia.
“La segreteria provinciale del Pci ritiene che sia giunto il momento di rilanciare la questione antifascista a livello provinciale coinvolgendo in modo diretto i rappresentanti politici di tutte le forze che aderiscono all’Anpi e a tutti i rappresentanti istituzionali presenti nei governi dei comuni della provincia, affinché rilancino azioni forti e determinate per contrastare una deriva revisionista pericolosa che si sta affacciando sul panorama provinciale”.
Scrive, in una nota, la segreteria Pci Federazione di Grosseto.
“L’episodio di Manciano – proseguono dal Pci -, il secondo in poco tempo, con il quale si sono espressi apprezzamenti a simboli fascisti, la cena commemorativa del duce a Castel del Piano, l’intitolazione della via ad Almirante a Grosseto sono segnali che meritano risposte decise.
Così come il tentativo effettuato a Massa Marittima dalla Lega, non l’unico nel panorama istituzionale, di integrare il documento dell’Anpi inserendo quanto approvato nella risoluzione di Strasburgo del settembre 2019, con la quale si equipara il comunismo al nazi – fascismo.
Con quella risoluzione si vuole dare un colpo alla Storia, cancellarla, dimenticare il ruolo che hanno avuto i comunisti nella liberazione dell’Europa e quello di quei partigiani comunisti italiani alla Resistenza.
I comunisti hanno contribuito in modo determinante e decisivo alla costruzione di una nazione laica e repubblicana, hanno lottato per dare diritti alle persone e per intraprendere una via democratica al cambiamento della società, partecipando al raggiungimento delle libertà essenziali negate dal fascismo.
C’è necessità di dare risposte a questi episodi, correggere una lettura deviata della storia da parte di chi vuole mettere sullo stesso piano chi ha fatto la Resistenza e liberato il paese dalla tirannia fascista che ha condannato a morte centinaia di migliaia di civili e soppresso la libertà in ogni sua forma.
Quella libertà conquistata che consente a tutti di esprimersi, quella libertà che deve ricordare e onorare la memoria di chi si è battuto contro il fascismo e il contributo determinante anche dei comunisti, protagonisti in Europa ed in Italia, della liberazione dal nazi – fascismo.
La differenza è ben raccolta nelle parole del senatore Foa, partigiano del Partito d’Azione e rappresentante del Comitato di Liberazione Nazionale, rivolte a Pisanò, repubblichino, fascista sino alla fine. Foa si rivolse così a Pisanò “Abbiamo vinto noi e sei diventato senatore, se aveste vinto voi io sarei morto o in galera” per questo non possiamo girare le spalle e soprattutto rigirare la Storia dandogli una lettura faziosa, falsa e non rispondente ai dettami costituzionali.
Rispetto a questi argomenti – concludono dalla segreteria – il Pci propone all’Anpi e a tutte le forze politiche antifasciste e democratiche che hanno rappresentanti nei consigli comunali e che si riconoscono nell’Anpi, di rilanciare la mozione antifascista e rafforzarla, chiedendo chiare prese di posizione antifasciste a tutti i comuni della provincia di Grosseto”.