GROSSETO – “La crisi dell’economia dovuta all’emergenza Coronavirus richiede, per la sua drammaticità, l’impegno e il contributo di tutti. La nostra associazione è nata proprio per portare un valore aggiunto alla comunità grossetana e in tal senso ci siamo messi al servizio della nostra città”.
A scriverlo, in una nota, l’associazione politico-culturale “Per Grosseto”.
“Crediamo che sia inderogabile procedere ad una proposta concreta per la ripresa del tessuto imprenditoriale del nostro territorio – proseguono dall’associazione -. Proposta che non potrà essere esaustiva ma solo un piccolo contributo che si dovrà aggiungere a quello che sarà fatto dalle Regioni e dallo Stato.
I bilanci in via di approvazione nulla dicono in tal senso e questo lo riteniamo assolutamente sbagliato: il governo a breve stanzierà alcuni miliardi di euro per i Comuni e a questo scopo riteniamo di non doverci fare trovare impreparati, e il tempo di reazione il più rapido possibile sarà determinante per la sopravvivenza del tessuto commerciale e imprenditoriale della nostra realtà.
In primo luogo, non è accettabile che le amministrazioni rimandino alla Regione o allo Stato la soluzione dei problemi dei propri cittadini. Riteniamo bensì fondamentale e urgente mettere in pista alcuni milioni di euro per affrontare le emergenze così come del resto è stato fatto dai Comuni di Lucca, Pisa e Siena.
Per tutte le aziende, l’Amministrazione comunale dovrebbe prevedere un fondo per il finanziamento della Tari pari al periodo di chiusura forzata o comunque una parte significativa di esso: è chiaro che occorre sostenere le aziende riconoscendo loro l’impossibilità di produrre rifiuti. Sarebbe del tutto inefficace rinviare i pagamenti: non avrebbe alcun senso e sposterebbe solo il problema in avanti.
In secondo luogo, proponiamo un intervento sulle locazioni dei fondi commerciali ed artigianali. Quasi tutte le aziende stanno comunicando ai loro locatori la impossibilità di rispettare il contratto di affitto per i beni immobili strumentali e chiedono un ricalcolo dello stesso nonché la rinuncia ad alcune mensilità stante il blocco imposto dal Governo alle attività.
La Regione ed il Comune attualmente erogano risorse importantissime per contribuire ai canoni di affitto delle famiglie. Allo stesso modo il Comune dovrebbe creare un fondo prevedendo l’erogazione di contributi sulle locazioni passive, da disciplinare con un apposito regolamento, allo scopo di sostenere gli imprenditori in difficoltà, evitando il circuito vizioso dei locatari che non pagano e dei locatori che a loro volta si vedono venir meno una importante entrata, con l’innesco di una spirale di sfratti per morosità. Nell’erogazione dei contributi dovranno avere precedenza le attività chiuse da decreto e non ancora riaperte, parrucchieri, estetiste, stabilimenti balneari, discoteche, asili privati e molte altre.
Riguardo le attività commerciali, particolarmente colpite sia dalla chiusura che dal rallentamento inevitabile della Fase 2, proponiamo l’azzeramento della Cosap per l’occupazione del suolo pubblico per il periodo relativo alla obbligatorietà della chiusura e la riduzione del 50% delle tariffe da applicare successivamente, oltre alla possibilità di aumentare lo spazio occupato a costo zero.
Infine è da valutare anche la gratuità dei parcheggi in corrispondenza del Centro storico, in modo da aiutare una realtà in evidente affanno e che ora più che mai necessita di un aiuto concreto.
In quota capitale invece sarebbe necessario un programma nutrito di investimenti sulle scuole pubbliche approfittando della chiusura forzata delle stesse e della possibilità di accedere a mutui a tasso vantaggioso.
Le iniziative di spesa in parte corrente hanno un costo che potrebbe oscillare dai 5 agli 8 milioni di euro – concludono da Per Grosseto -. Una cifra importante e imponente, ma che rappresenterebbe l’impegno concreto del Comune di Grosseto, che si dimostrerebbe solidale nei fatti con tutte le categorie economiche che stanno manifestando, con forza, rabbia ma allo stesso tempo impegno e passione, la loro difficoltà e voglia di ripartire”.