GROSSETO – “Nell’ambito del progetto Nucleo Fenice, dal tavolo agro industriale alimentare sono emerse richieste specifiche e proposte concrete che abbiamo sottoposto all’assessore regionale con delega all’agricoltura Marco Remaschi“.
Ad annunciarlo il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna.
Ecco il contenuto della lettera.
Il comparto agricolo rientra, a giusto titolo, tra le attività indispensabili per il normale svolgimento della vita del Paese, soprattutto in questo periodo di lock-down. Governare il cambiamento è possibile facendo squadra con tutte le categorie economiche e sociali del territorio e con la giusta sinergia tra Comuni, Province e Regioni.
Queste le problematiche del nostro Comune causate dall’emergenza: contrazione di domanda di alimenti freschi; azzeramento della richiesta di prodotti quali olio, vino, eccetera, da parte di ristoranti e strutture ricettive costretti al fermo delle attività; paralisi degli agriturismi e agri-ristoro fortemente presenti sul nostro territorio.
Ecco alcune proposte che potrebbero dare un notevole aiuto al mondo agricolo:
sbloccare, nel più breve tempo possibile, le erogazioni della Pac 2019 da parte di Artea per quelle aziende agricole che sono già state oggetto di sorteggio e di relativo controllo delle congruità delle superfici aziendali;
sospensione anche per la premialità nel settore zootecnico;
velocizzare l’erogazione dei contributi P.S.R che hanno già ottenuto la verifica istruttoria e relativo decreto di approvazione. L’effettiva liquidazione degli importi potrebbe generare risorse da reinvestire;
rimodulazione del P.S.R. tramite la segnalazione di alcune opportunità che rappresenterebbero un valido aiuto, da parte di Regione Toscana, alla soluzione di alcune problematiche del territorio comunale grossetano;
finanziamento sul territorio comunale di “progetti pilota per la realizzazione di campi prova per la tecnica della subirrigazione”: la Maremma deve costituire un territorio “modello” nel fare agricoltura, limitando l’uso della risorsa idrica e nel contempo ridando colore ad un paesaggio rurale universalmente apprezzato;
finanziamento sul territorio comunale della Misura 11 – Agricoltura Biologica: tale iniziativa potrà determinare un ulteriore incentivo a favorire un processo di cambiamento delle pratiche agricole, con l’obiettivo della conservazione della biodiversità a livello di “agroecosistema”, la conservazione dei paesaggi, la riduzione dell’inquinamento delle risorse idriche, il contenimento dell’erosione e della perdita di fertilità dei suoli, con conseguente riduzione dell’emissione dei gas serra;
resta non prorogabile la necessità di finanziare il bando per l’Agricoltura biologica mirato al “mantenimento” dei metodi di produzione biologica, per dare alle aziende agricole che hanno già completato il periodo di conversione opportunità di migliore qualità delle produzioni, maggiore redditività, maggiore occupazione qualificata e miglioramento della tutela ambientale;
finanziamento sul territorio comunale di un “progetto pilota relativo alla sperimentazione di tecnologie, tecniche e buone pratiche colturali al fine di limitare il disagio olfattivo derivante dall’esercizio di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (biogas): potrebbe essere attivata una campagna di monitoraggio di tali inconvenienti e nel contempo, sarebbe opportuno individuare soluzioni gestionali e di modifica dei processi produttivi mediante la collaborazione con un ente scientifico terzo.
Auspico un intervento diretto della Regione rispetto alla battaglia in corso sul prezzo del latte ovino, che vede contrapposizione tra gli allevatori e il comparto della trasformazione.
Il rapporto tra allevatori, assistiti dalle rispettive organizzazioni, e i caseifici deve essere codificato, una volta per tutte, e definito nel reciproco intento di essere gli uni complementari agli altri, con un unico garante che deve essere Regione Toscana.
In questi giorni, grazie alle associazioni di categoria agricole, ho attivato un’iniziativa sul food maremmano, determinando un punto d’incontro tra imprenditori agricoli ed esercizi di vicinato per facilitare l’arrivo di prodotti locali sulle tavole dei grossetani. Per questo auspichiamo che Regione Toscana possa acquistare direttamente, tramite aste Agea o altri interventi europei, prodotti lattiero caseari per la popolazione indigente agevolando così il consumo di quantitativi invenduti di formaggio fresco.
La nostra Amministrazione supporta quotidianamente il mondo associazionistico e del volontariato: inserire prodotti locali nei pacchi di prima necessità significa abbinare al sostegno sociale un aiuto alla filiera del latte.