GROSSETO – Permettere le attività all’aria aperta nei parchi naturali. È la richiesta che i presidenti dei parchi fanno al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.
«Chiediamo, mantenendo le regole del distanziamento sociale e dell’utilizzo dei mezzi di protezione individuale, che lei presidente consideri e sostenga nei confronti del Governo la possibilità di permettere ai cittadini di poter svolgere, individualmente o in piccoli gruppi controllati da guide, tutte le attività all’aria aperta (Trekking, ricerca di funghi, Bike, pesca sportiva e passeggiate), nelle aree protette della nostra Regione, affinché si possa ricominciare un ritorno alla normalità seppur con la consapevolezza dell’esistenza del virus».
Tra i firmatari della richiesta Giampiero Sammuri, presidente Arcipelago Toscano e Lucia Venturi, presidente del Parco della Maremma.
«Abbiamo apprezzato la sua azione volta ad aprire in modo più deciso le attività all’aperto. Noi in qualità di presidenti di aree protette toscane (Parchi Nazionali e Parchi Regionali) sosteniamo questa sua posizione e la rafforziamo con alcune richieste. Da tempo medici, specialisti e virologi ci dicono che il contatto con la natura fa bene alla salute fisica e psichica ed in particolare stimola endorfine che rafforzano il sistema immunitario».
«Abbiamo ribadito più volte in queste settimane come gli Enti parco siano in grado di garantire distanziamento e contingentamento delle presenze e sono in grado di effettuare i controlli, attraverso i corpi di vigilanza operanti nei parchi, affinché le norme di sicurezza vengano rispettate all’interno delle aree protette. Inoltre le guide dei parchi, possono svolgere un importante ruolo di educazione alle norme sanitarie e di controllo sul rispetto delle regole e contribuire alla ripartenza di quella filiera turistica fondamentale per il territorio, accompagnando gruppi ridotti o familiari. L’attività fisica a contatto con la natura, anziché per strada o nelle zone urbane, è un modo per rigenerarsi psicologicamente senza che venga meno la sicurezza sanitaria».