GROSSETO – Cibo d’asporto da ristoranti e bar, ma non le bibite. È questo quello che prevede la normativa in vigore, almeno fino al prossimo 3 maggio. Dal 4 infatti entrerà in vigore il nuovo Decreto del presidente del consiglio dei ministri e da allora si potrà prendere anche le bevande.
Nel frattempo, però, viste anche le numerose polemiche scatenate, alcuni sindaci della Provincia di Grosseto, nonché quello di Piombino, hanno deciso di emanare un’ordinanza per rimediare all’inconveniente.
L’ordinanza è stata firmata dai sindaci del Comune di Grosseto, Scarlino, Orbetello e Piombino.
Grosseto – “Ho firmato l’ordinanza che consente la vendita per asporto di bevande unitamente ai cibi cotti o preparati, in aggiunta al servizio della consegna a domicilio di alimenti e bevande. Una possibilità valida fino alla riapertura delle attività dei servizi di ristorazione”.
A scriverlo, in una nota, il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna.
“Sono convinto che sarà un servizio in più per i cittadini e allo stesso tempo una possibilità di lavoro in più per gli esercenti – prosegue -. Stiamo facendo il possibile per aiutare tutte le categorie. Raccomando massima attenzione al rispetto delle norme di distanziamento sociale. Massima attenzione, rispetto del distanziamento docile e delle norme di sicurezza”.
Scarlino – Il sindaco Francesca Travison ha firmato oggi, giovedì 30 aprile, un’ordinanza con la quale consente alle attività di ristorazione e artigianali di vendere oltre ai cibi anche le bevande da asporto.
L’Amministrazione comunale ha così accolto la richiesta arrivata dagli esercenti e dalle associazioni di categoria per ridefinire quanto stabilito dalla Regione Toscana il 22 aprile con l’ordinanza numero 41 che ha dato il via libera alla vendita di cibo da asporto per gli esercizi di somministrazione di alimenti e alle attività artigianali toscani, dietro l’osservanza di specifiche e stringenti misure anti contagio.
“Ho accolto con convinzione la richiesta delle imprese del settore – spiega il sindaco Travison –: in un momento di grande difficoltà per gli esercizi commerciali credo sia opportuno permettere, nel rispetto delle norme di sicurezza, anche la vendita di bevande. Le attività stanno soffrendo, lo hanno dimostrato pubblicamente consegnando delle chiavi dei loro locali ai sindaci, abbiamo quindi il dovere come amministratori pubblici di essere al loro fianco, con prudenza, ma comunque permettere loro di lavorare. Non è chiaro infatti come mai la Regione Toscana abbia deciso di escludere dalla vendita da asporto le bevande: i ristoratori e gli artigiani sono i primi a voler rispettare le norme, quindi non vedo la criticità nel permettere anche questa tipologia di vendita». Si ricorda che per i prodotti ordinati devono essere ritirati da un cliente alla volta e non consumati sul posto”.
Orbetello – Il sindaco del comune di Orbetello Andrea Casamenti ha firmato una ordinanza che prevede che fino a quando risulteranno sospese, per emergenza Covid-19, le attività dei servizi di ristorazione, è consentita agli esercizi di somministrazione e alle attività artigiane richiamate dall’Ordinanza del Presidente della Giunta Regionale Toscana 41 del 22 aprile, la vendita per asporto di bevande unitamente ai cibi cotti o preparati, in aggiunta al servizio della consegna al domicilio di alimenti e bevande, nel rispetto delle prescrizioni contenute nell’Ordinanza medesima.
La Polizia Municipale e tutte le forze di Polizia sono incaricati della sorveglianza e applicazione del presente provvedimento.
“Si tratta di una possibilità valida fino alla riapertura delle attività dei servizi di ristorazione – commenta il sindaco -, una possibilità di lavoro in più per gli esercenti e un servizio in più per i cittadini. Si raccomanda la massima attenzione al rispetto delle norme di distanziamento sociale e della sicurezza”.
Piombino – “L’amministrazione comunale è vicina alle attività produttive locali e fa un ulteriore passo per permettere alle attività del settore alimentare di svolgere in maniera il più possibile completa il proprio lavoro – spiega il sindaco Francesco Ferrari – ho infatti firmato un’ordinanza per consentire la vendita per asporto delle bevande, unitamente ai cibi cotti o preparati, da parte degli esercizi di somministrazione e delle attività di produzione artigianale del settore alimentare nel periodo di emergenza Covid-19”
La decisione del sindaco arriva a seguito delle interpretazioni degli uffici regionali all’ordinanza regionale con cui si limitava la possibilità di vendita da asporto ai soli alimenti, cibi cucinati o pronti da consumare al domicilio, escludendo espressamente la vendita per asporto delle bevande.
“Già da alcuni giorni, dietro un confronto con le associazioni di categoria che chiedevano di includere la vendita per asporto di bevande, avevo inviato una richiesta in tal senso alla Regione Toscana – conclude Ferrari -: non avendo ricevuto risposta ho pertanto ritenuto urgente procedere attraverso la firma di un’ordinanza ad hoc che consentisse, nel rispetto delle misure di sicurezza sanitaria, anche la vendita per asporto di bevande insieme ai cibi cotti o preparati, in aggiunta al servizio della consegna a domicilio di alimenti e bevande”.