MANCIANO – “Per la prima volta, dal 1944, Manciano non festeggerà, nelle forme ormai tradizionalmente consolidate e tramandate di generazione in generazione, il Primo maggio. La manifestazione, con il corteo accompagnato dalla banda musicale (ogni anno una diversa, a rotazione fra le tre ancora attive sul territorio) che si concludeva al monumento ai Caduti per la Libertà, veniva tradizionalmente indetta dall’Amministrazione comunale e dalla Camera del lavoro, assieme all’Anpi, ai quali più recentemente, si era aggiunta anche l’Arci. Nell’occasione, alla presenza delle autorità civili, dei rappresentanti delle associazioni antifasciste, si celebravano, congiuntamente, la Liberazione nazionale e la Festa dei lavoratori”.
A scriverlo, in una nota, l’Anpi Manciano.
“Naturalmente la manifestazione in questi termini non sarà possibile per il rispetto nella normativa vigente in materia di covid-19 – proseguono dall’associazione -. Ma ragioni di opportunità politica e culturale sono intervenute a impedire anche un semplice omaggio simbolico al monumento, com’è successo per il 25 aprile, con la presenza dei soli rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni, ognuno situato a debita distanza e con le mascherine prescritte, che avrebbe rappresentato comunque un segno importante di continuità.
Proprio in occasione del 25 aprile il sindaco Mirco Morini aveva espresso ai rappresentanti dell’Anpi la sua intenzione di rinnovare la tradizione. Nella stessa giornata, il vicesindaco Luca Pallini ha invece esternato il proprio apprezzamento per Faccetta nera, postata su facebook unitamente all’immagine del dittatore fascista Mussolini nell’atto di fare il saluto romano: cosa derubricata dal sindaco a semplice ‘incidente goliardico’, perciò di poca importanza che, a suo dire, non mette in discussione le qualità del suo collaboratore, subito confermato nel ruolo.
L’esaltazione di quell’inno, guerrafondaio, razzista, fascista, misogino, antitetico ai principi costituzionali, e della figura del duce, è incompatibile con la carica ricoperta dal Pallini che, come pubblico amministratore, deve operare nel pieno rispetto della Costituzione repubblicana: il più importante lascito della Resistenza e dei Partigiani che assieme agli eserciti alleati, sulle macerie della seconda guerra mondiale, hanno restituito libertà e onore all’Italia e agli italiani dopo vent’anni di dittatura.
In assenza quantomeno di una pubblica dichiarazione da parte del vicesindaco di aperta condanna del fascismo vecchio e nuovo, non esistono le condizioni per fare assieme al comune una qualsiasi celebrazione del Primo maggio, neppure simbolica, pena il rischio di dare una copertura oggettiva a comportamenti esecrabili, riconoscendo dignità democratica a chi esprime anche pubblicamente evidenti simpatie per una ideologia inconciliabile con i valori che connotano l’Italia antifascista.
Rispondendo a una domanda di uno studente, il presidente Sergio Mattarella disse che il fascismo è il contrario di tutto quello che c’è scritto nella Costituzione.
Finché mancheranno atti significativi nel senso auspicato – concludono dall’associazione mancianese -, l’Anpi confermerà la propria indisponibilità a condividere con l’Amministrazione Morini le importanti ricorrenze della vita civile e democratica del Paese”.