GROSSETO – Cibo d’asporto da ristoranti e bar, ma non le bibite. È questo quello che prevede la normativa in vigore, almeno fino al prossimo 3 maggio. Dal 4 infatti entrerà in vigore il nuovo Decreto del presidente del consiglio dei ministri e da allora si potrà prendere anche le bevande. Ma cosa fare fino ad allora?
Il problema è stato risolto in altre città della Toscana dai sindaci che hanno adottato ordinanze per consentire il servizio di asporto anche per le bevande. È il caso per esempio di Pisa. Per questo il capogruppo di Italia Viva in consiglio comunale a Grosseto, Rinaldo Carlicchi, chiede che anche nel capoluogo maremmano il primo cittadino intervenga con un provvedimento per risolvere almeno in questi giorni il problema.
«Il sindaco – dice Carlicchi – emetta un’ordinanza, sino al 3 maggio, quando entrerà in vigore il nuovo DPCM, per consentire alle attività di ristorazione e bar oltre che agli alimenti possano portare a domicilio o fornire come asporto anche le bevande. Il comune di Grosseto faccia come è già stato fatto a Pisa e in altri comuni Toscani, non arriviamo sempre dopo gli altri».