MASSA MARITTIMA – «Durante il consiglio comunale in tele conferenza ed in diretta fb, dedicato alla ricorrenza del 25 aprile, abbiamo chiesto di integrare il documento dell’Anpi che condividiamo e rispettiamo, con la risoluzione del parlamento europeo del 19 settembre 2019. Una risoluzione che sostanzialmente ha equiparato sul piano storico il nazismo al comunismo; questa risoluzione possiede tutte le caratteristiche per essere considerata uno spartiacque politico culturale, decisivo, per l’identità storica dell’Europa» a parlare sono Daniele Brogi e Loredana Bussola, consiglieri del gruppo Lega.
«La storia si tramanda con le parole ma queste come in una sorta di gioco del telefono senza fili, con il passare del tempo, vengono usate e purtroppo strumentalizzate allo scopo di ottenere più consensi».
La risoluzione «che in consiglio ha preso il favore di tutte le minoranze, afferma che dopo Norimberga, vi è ancora un’urgente necessità di sensibilizzare ed effettuare valutazioni morali e giuridiche in relazione ai crimini dello stalinismo. La sensibilizzazione a tale riguardo, è di vitale importanza per l’unità europea, per ostacolare le forze politiche che lucrano su terminologie come nazismo, comunismo, fascismo e stalinismo, omologando in slogan precostituiti posizioni politiche contemporanee».
«Ancora oggi – affermano i consiglieri Brogi e Bussola – con disinvoltura e leggerezza, affibbiamo offese a chi non la pensa come noi, chiamandolo fascista o comunista con l’immagine in testa di un uomo calvo vestito di nero e di un nonno senza divisa con il fucile in mano che lotta per la patria».
«Non sentire la responsabilità di trasmettere ai giovani il collegamento e le differenze tra i fatti di cronaca, dalle guerre mondiali agli atti di terrorismo degli anni ’70, riportati sui libri di storia, con l’attualità e usare abusivamente alcuni termini allo scopo di attirare il favore degli indecisi, svuota di significato il messaggio storico e falsifica queste espressioni».
«Pensare di poter offendere qualcuno chiamandolo fascista o comunista è qualcosa di nettamente nostalgico e anacronistico, come rispolverare i vecchi numeri dell’Unità per dichiarare un’identità politica che non trova pace nella confusione culturale del XXI secolo».