GROSSETO – “Apprendo dai media che il presidente dell’Anpi Grosseto prenderà parte ad una manifestazione per la ricorrenza del 25 Aprile. A tal proposito è mio dovere di conisigliere comunale richiedere alle autorità – e mi rivolgo al prefetto della Città di Grosseto in qualità di rappresentante dello Stato sul territorio provinciale – di fare chiarezza in merito” a parlare è il consigliere di CasaPound Gino Tornusciolo.
Il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e il presidente dell’Anpi Flavio Agresti, da soli, depositeranno domani una corona di alloro al monumento ai caduti al parco della Rimembranza.
“Da oltre 40 giorni sono sospese tutte le manifestazioni politiche, tutti gli assembramenti anche sportivi o sociali, i cittadini sono obbligati a stare in casa ed uscire solo su necessità giustificate. Con quale disposizione di legge, in deroga al decreto del presidente consiglio dei ministri, il presidente dell’Anpi Grosseto prenderà parte alla manifestazione di sabato 25 aprile?” chiede Tornusciolo.
In realtà non è la prima manifestazione ufficiale che si svolge dall’inizio della quarantena. Anche la Polizia ha festeggiato il proprio anniversario di nascita con una sobria cerimonia a cui hanno partecipato, oltre al questore e al prefetto, anche pochi e ben distanziati agenti; e nei giorni scorsi, sempre seguendo le norme di sicurezza, sia la Polizia municipale che i Vigili del fuoco sono andati, con uomini e mezzi, davanti all’ospedale per un omaggio ai medici.
“Ci tengo a precisare che non è questo il luogo o il momento in cui la mia intenzione sia questionare in merito alla festività in sé, ma pare chiaro che le autorità debbano mettere all’evidenza delle migliaia di cittadini che rimangono tra le mura di casa, migliaia di cittadini in tutta Italia che non hanno potuto prendere parte ai funerali dei loro cari, migliaia di fedeli a cui è stato vietato partecipare alle celebrazioni della santa Pasqua, per quale titolo o disposizione al signor Flavio Agresti è invece consentito partecipare ad un assembramento lontano dal proprio domicilio”.
“La domanda è: ancora una volta la legge non è uguale per tutti? Oppure all’Anpi è stato assegnato un codice Ateco che permette di continuare ad esercitare la propria attività liberamente al contrario di parrucchieri, estetisti e negozianti vari?”.