GROSSETO – «Se non ci fossero stati i miei vicini di casa saremmo morti di fame». È indignata una lettrice che ci ha contattato al telefono questa mattina. «Ci hanno abbandonato del tutto».
«Il 14 marzo ho fatto il primo tampone, che però ha dato esito negativo. Il 16 il secondo e sono risultata positiva. Da allora è iniziato il nostro calvario».
La nostra lettrice, che vive nel comune di Grosseto e ci ha lasciato le proprie generalità ma preferisce restare anonima, racconta: «Siamo in quattro in casa, più il cane. Nessuno ha pensato a lasciarci un prestampato con i numeri di telefono, con le indicazioni di cosa fare per spazzatura e spesa, chi chiamare in caso di bisogno. Abbiamo impiegato giorni a trovare i numeri di telefono giusti, e qualche giorno fa, per la prima volta, la Croce rossa ci ha fatto la spesa. Sino ad allora avevamo dovuto affidarci ai vicini di casa. Anche il cane, quando ho chiesto come avrei dovuto fare, mi hanno risposto “lo porti di notte quando non c’è nessuno” ma noi non possiamo uscire. Fortunatamente una vicina, che fa volontariato, si è offerta di portarlo fuori lei».
«Siamo chiusi in casa, con due figlie, senza certezze. Io sto bene da tempo, ho fatto il tampone il 29 marzo ma era ancora positivo, l’ultimo, l’8 di aprile, invece, si è perso chissà dove, nel senso che la risposta non è ancora arrivata. Dice che siamo tanti in questa situazione, ma noi ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni; siamo indignati, siamo a disagio, costretti a dipendere dalla buona volontà degli altri, senza che il Comune si sia mai preoccupato di noi. Se almeno arrivasse la risposta del tampone, e fosse negativo, potremmo ricominciare a fare da soli».