GROSSETO – “Pur non volendo minimamente sottovalutare la gravità del momento e riconoscendo la necessità di mettere in atto tutte le misure per salvaguardare la salute pubblica chiediamo al Governo di attivarsi affinché si pensi ad una prossima apertura anche di quelle attività che offrono servizi di cura e benessere alle persone”. A lanciare l’appello è Alessandro Pareti componente del direttivo di Confartigianato imprese Grosseto che si fa portavoce di un settore che non solo deve far fronte ai mancati introiti a causa del lockdown, ma ad oggi non sa ancora come dovrà prepararsi ad affrontare la fase 2 in cui nulla sarà più come prima e che dovrà essere in accordo con le nuove norme per accogliere i clienti.
“Questa crisi ha accolto tutti impreparati – spiega Pareti – per questo abbiamo immediatamente seguito le specifiche governative a partire dell’11 marzo quando il Dpcm ha imposto la chiusura delle attività di acconciatura e di estetica. La prolungata chiusura, la poca liquidità rimasta, le spese vive che dobbiamo comunque affrontare, le preoccupazioni per il futuro dei nostri collaboratori e la consapevolezza che quando riapriremo nulla potrà essere lasciato al caso, vanno ad incidere su un settore che, anche prima dell’emergenza Covid-19, era in affanno. Il blocco di queste attività sta definendo uno scenario davvero preoccupante e crediamo che non tutte le attività avranno la possibilità di risorgere. Ricordiamo che a Grosseto ci sono 451 acconciatori; 217 estetiste e 36 tatuatori, numeri importanti per l’economia locale, in attesa di sapere se avranno un futuro”.
“Alla luce di questo, chiediamo di poter essere inseriti tra quelle attività che potranno riaprire il 4 maggio, lo stop agli adempimenti fiscali e concreti sostegni economici anche a fondo perduto. Soprattutto abbiamo necessità di conoscere le linee guida previste per mettere in sicurezza i nostri saloni. Come Confartigianato – precisa Pareti – proponiamo una riapertura subordinata all’applicazione di misure di carattere igienico-sanitario che vadano ad integrare i regolamenti regionali e comunali già in essere, da individuarsi a livello nazionale per consentirne una omogenea applicazione. Siamo certi che, ferme restando le disposizioni previste dal Dpcm datato 11 marzo ed integrate dal protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro sottoscritto tra Governo e parti sociali, le imprese regolari del settore potrebbero iniziare i lavori di riorganizzazione delle attività e la rimodulazione dell’erogazione dei servizi. Il nostro settore ha sempre messo la salute dei clienti e dei dipendenti al primo posto, oggi questo diventa ancora più un imperativo per questo è importante che il Governo non perda tempo prezioso”.
“Come associazione abbiamo già pensato ad alcune misure utili: lo svolgimento delle attività esclusivamente su appuntamento; un solo cliente per volta in area reception, negli spogliatoi e nei servizi igienici; ridurre la presenza dei clienti al tempo strettamente indispensabile per il servizio; consentire orari di apertura flessibili con turnazione dei dipendenti; delimitare gli spazi con applicazione sul pavimento; utilizzare postazioni alternate sia nella zona del lavaggio che nelle zone trattamenti; distribuire la clientela in modo tale che ciascun operatore abbia in carico non più di due clienti; utilizzare sempre mascherina, guanti, occhiali protettivi o visiera in plexiglas; igienizzare le postazioni dopo ogni trattamento; disinfestare i servizi igienici dopo ogni utilizzo; utilizzare materiali monouso e per i tessuti lavaggi ad alta temperatura con prodotti igienizzanti; posizionare soluzioni disinfettanti in corrispondenza di tutte le postazioni lavoro. Per i centri estetici suggeriamo: l’utilizzo di soprascarpe e camici monouso o in alternativa il lavaggio giornaliero degli indumenti ad alta temperatura; la sanificazione dei lettini con ipoclorito di sodio-candeggina o alcool denaturato e infine arieggiare le cabine dopo ogni trattamento. Il Governo non può abbandonare questo importante settore economico – conclude Pareti – abbiamo bisogno di interventi concreti e di direttive chiare anche per dare risposte ai nostri dipendenti; inoltre chiediamo che le forze dell’ordine si attivino per contrastare i tanti fenomeni di abusivismo e di sciacallaggio, aumentati in dismisure in queste settimane, che rappresentano un rischio per la salute dei cittadini e un pesantissimo danno economico per le imprese virtuose”