FOLLONICA – Il commissario Alessandro Tortorella ha fatto recapitare una lettera ai cittadini in quarantena. Di seguito il testo.
L’emergenza sanitaria in atto per covid19, le misure governative adottate per ridurre il numero dei contagi, il divieto di uscire di casa, se non per motivi specifici.
L’eroico impegno delle strutture sanitarie per assistere i ricoverati; l’attività della Protezione civile e del Volontariato; i pazienti positivi in quarantena domiciliare, i cittadini in quarantena per aver avuto contatti stretti con un paziente positivo o per essere rientrati dall’estero. L’obbligo di mantenere la distanza di sicurezza tra familiari, tra amici. L’obbligo dell’uso della mascherina al supermercato, al lavoro.
Situazioni che, sino a poche settimane fa, potevamo vedere nei film.
Ma che invece, con il passare dei giorni e l’aumento dei contagi ed il numero importante di decessi, a livello nazionale, hanno improvvisamente ri-condizionato la nostra vita quotidiana. Con le conseguenti difficoltà organizzative personali, economiche e lavorative di ciascun cittadino. Indipendentemente dal ruolo sociale ricoperto e dal lavoro svolto.
Il virus non discrimina.
Situazione ancor più complessa per chi si trova a vivere le giornate, non solo rispettando l’#iorestoacasa, ma perché formalmente in quarantena.
Provo solo ad immaginare che per “voi” riesce più difficile fare cose che, pur con le limitazioni di tutela sanitaria, gli “altri” riescono ad organizzare… in qualche modo.
Per chi è in quarantena, le relazioni sociali diventano in breve tempo più complicate; la “permanenza forzata” in casa può esasperare anche situazioni semplici e banali; scontate solo sino a poche settimane fa.
A questo, si aggiunge l’ansia di attendere la conclusione del periodo di quarantena. Svegliandosi ogni mattina e per 14 mattine, con il timore di aver avuto un colpo di tosse, di sentire il respiro affannato o che il termometro questa volta registrerà la febbre.
Sperando -quando la sera si spegne la TV, il PC o, magari, si è conclusa la lunga telefonata con familiari ed amici, sforzandosi di ricordare con chi si era stati in contatto giorni prima- di potersi svegliare ancora in forma, spuntando così un altro di quei 14 giorni.
14 giorni sono appena due settimane. 14 giorni di vacanza, in ferie, si consumano velocemente.
14 giorni, in quarantena, si dilatano. Il tempo si allunga, si distorce e le giornate sembrano sempre più uguali. In attesa…
Per fortuna e grazie al comportamento responsabile della stragrande maggioranza dei follonichesi, i dati di questi ultimi giorni registrano un quadro clinico, a Follonica, complessivamente non preoccupante, sostanzialmente stabile.
Anche se il mio commosso pensiero va, comunque, a chi sta male ed ai familiari di chi è ricoverato o non c’è più.
Dopo il triste, primo decesso da covid19, finalmente il primo paziente positivo guarito da covid19 a Follonica! Dimesso dall’ospedale. E conclusa la quarantena per il convivente.
Un segnale che conferma la validità delle misure precauzionali sanitarie adottate, da rispettare rigorosamente e con maggior convinzione proprio adesso che abbiamo il primo guarito. Basta un piccolo cedimento, una leggerezza e si rischia di tornare indietro a contare il numero in aumento di positivi e quarantene.
Basta poco, per rischiare di prolungare troppo oltre la ripresa del lavoro, della scuola, delle relazioni sociali e delle attività produttive del territorio. Obiettivi che questa gestione commissariale intende affrontare a breve, con la collaborazione e l’impegno di chi vorrà esserci.
Follonica deve ripartire, al più presto!
Ciascuno di noi può e deve contribuire alla ripresa di Follonica.
Pasqua 2020, anche per chi ha altre certezze, sta portando splendide giornate dal clima mite, cui è comprensibilmente difficile resistere, ma occorre farlo!
Confidiamo che, insieme al profumo della primavera, la luminosità e l’odore del mare che caratterizzano la Città del Golfo, la Santa Pasqua porterà un messaggio di speranza per tutti noi. Un messaggio augurale, per un rapido ritorno alla “vita-dopo-i-giorni-del-covid19”. Alla ripresa dal lockdown e dopo la quarantena.
La Pasqua è, sempre e comunque, un momento di rinascita per tutti noi. Anche se non potremo festeggiarlo insieme ai nostri familiari ed amici.
L’augurio del Comune di Follonica, del suo personale e dei Commissari prefettizi è che la Pasqua 2020 infonda speranza, armonia e coraggio a ciascuno di noi ed ai nostri cari.
Auguri di serena Pasqua a… Follonica!
Con sincero affetto,
Alessandro Tortorella