GROSSETO – Abbandonare a terra guanti e mascherine non solo inquina ma può addirittura contribuire alla diffusione del virus. Per questo, Legambiente lancia un appello affinché i cittadini non smettano di adottare comportamenti virtuosi.
La plastica è uno dei nemici più pericolosi per il nostro Pianeta e l’emergenza Covid-19 non deve mettere in secondo piano questo assunto. Gettare guanti e mascherine a terra, oltre ad essere poco igienico, è una grande forma di egoismo e una mancanza di rispetto verso il prossimo.
Proprio in questo momento di enorme difficoltà, Legambiente fa appello al senso comune e ricorda a tutti i cittadini che i danni provocati oggi all’ambiente contribuiranno a rendere ancora più grande l’emergenza ambientale domani.
“Il fatto che gettare a terra mascherine e guanti contribuisca alla diffusione del virus – ha dichiarato Angelo Gentili della segreteria nazionale di Legambiente – non è l’unico pericolo a cui stiamo andando incontro in questi giorni. Quella a cui stiamo assistendo è infatti una vera e propria invasione di plastica che potrebbe essere smaltita nella maniera corretta con il minimo sforzo. Per questo, come associazione ambientalista e come cittadini non possiamo non lanciare un ennesimo grido d’allarme in tal senso, chiedendo a tutti di non dimenticare che la crisi ambientale è ancora in atto e che una volta terminata l’emergenza Covid-19 dovremo tornare a combattere ogni giorno contro la plastica nei mari e nei nostri piatti, i cambiamenti climatici, l’inquinamento ambientale e ogni altro genere di azione umana che sta continuando ad alterare in maniera incontrovertibile l’ecosistema Terra”.
“La quarantena a cui siamo costretti per limitare il contagio deve trasformarsi in un momento di riflessione collettiva attraverso la quale concentrarsi ancora e più di prima sui temi ambientali. Continuare a fare la raccolta differenziata e il compost, acquistare prodotti bio e di filiera corta, risparmiare acqua ed energia: sono queste – ha concluso Gentili – le piccoli grandi azioni rivoluzionarie che, stando a casa, ci potranno permettere di continuare a combattere la battaglia ambientale.”