GROSSETO – “Nella seduta di ieri il sindaco ha sottoposto all’approvazione del Consiglio comunale quello che è il banco di prova di un’amministrazione comunale: il programma triennale delle opere pubbliche. E’ il documento che ci dice quali sono le opere principali (superiori a centomila euro) che l’Amministrazione ha messo in cantiere e, soprattutto, quelle che è in grado di finanziare. Ci dice poi qual è l’ente che ha il merito di aver erogato il finanziamento: se lo Stato, la Regione o il Comune. E ci consente anche di comprendere quale parte delle risorse viene investita in strade e marciapiedi, e quale parte in vere e proprie nuove opere. Ecco perché il piano delle opere pubbliche si lega inscindibilmente al bilancio, ed ecco perché il piano delle opere pubbliche è la cartina al tornasole per verificare la reale capacità di governo della Lega, partito al quale appartengono sia l’assessore ai Lavori pubblici che l’assessore al Bilancio, ed alla quale come noto è assai vicino lo stesso sindaco”. A scriverlo, in una nota, la minoranza di centrosinistra, composta da Lorenzo Mascagni (PD), Carlo De Martis (Lista Mascagni Sindaco), Manuele Bartalucci (PD), Marilena Del Santo (Lista Mascagni Sindaco), Ciro Cirillo (PD), Marco Di Giacopo (PD), Catuscia Scoccati (PD).
“Come è noto – proseguono -, attraverso il bando periferie pubblicato nel giugno 2016 il Governo Renzi–Gentiloni ha finanziato innumerevoli opere pubbliche in tutti i capoluoghi di provincia. A Grosseto sono arrivati ben dieci milioni di euro con cui sono stati finanziati: l’abbattimento delle terme di Roselle, la ciclabile che collegherà la città al Parco degli etruschi, la ciclabile dalla stazione al ponte sull’Ombrone, la ristrutturazione del Poggio a Roselle. La fonte principale di finanziamento, in questi anni, è stato dunque il Governo”.
“Consistente anche l’investimento della Regione – va avanti il centrosinistra -. Una quota rilevante per il restyling della piazza della stazione terminato nel 2018 (854mila euro), 500mila per il ponte sull’Ombrone, 436mila per la riqualificazione energetica della scuola di via Einaudi, il 50% della rotatoria di via Senese (75mila). E, da ultimo, l’intero importo per due tra le principali opere che figurano nell’elenco annuale 2020: l’ex Casa dello studente in corso di ristrutturazione (un milione e 400mila) e la viabilità intorno all’ospedale di prossima realizzazione (due milioni). Più di recente 150mila per il dragaggio di una porzione del Canale San Rocco. Il totale fa 5 milioni 415mila”.
“Nel corso degli ultimi anni – prosegue la minoranza – le somme investite dal Comune in opere pubbliche sono, invece, drasticamente diminuite. Siamo ben distanti dai livelli della precedente amministrazione. Basti pensare che negli anni 2014 e 2015 il Comune investiva circa 7,6 milioni: in media, 3,8 milioni all’anno. Livelli non più raggiunti dall’amministrazione Vivarelli Colonna, con la Lega a governare bilancio e lavori pubblici; infatti dopo un drastico dimezzamento nel 2017 (un milione e 597mila euro), il Comune negli anni 2018 e 2019 si è attestato sui 3 milioni annui. I tre anni 2017/2019 di amministrazione Vivarelli Colonna hanno fatto dunque registrare una media di 2,6 milioni all’anno. E così, per raggiungere i 7,6 milioni di opere pubbliche, programmate e finanziate nel biennio 2014-2015, Vivarelli Colonna e la Lega hanno impiegato 3 anni. Per la precisione, negli anni 2017/2019 l’attuale maggioranza ha programmato e finanziato 7,7 milioni di opere pubbliche”.
“E quest’anno? Niente di niente – vanno avanti i consiglieri -. Per il 2020 possiamo dire, fuor di metafora, che si è toccato il fondo.
Quali nuove opere pubbliche vengono finanziate con le risorse del Comune nell’elenco annuale che la maggioranza del Consiglio ha approvato? Nessuna. E’ incredibile, ma è così. Tutte le opere contenute nell’elenco annuale e per le quali ci sono i fondi disponibili, o sono finanziate dalla Regione, o sono opere che erano già contenute nel piano delle opere pubbliche degli anni scorsi e che non sono state ancora realizzate. In buona sostanza, di nuovo il Comune si limiterà alla ordinaria manutenzione di strade e di edifici pubblici e scolastici, anch’essa peraltro in netto calo – come abbiamo già più volte documentato – rispetto agli anni precedenti”.
“E, si badi bene – vanno avanti dall’opposizione -: questa straordinaria carenza di opere nulla ha a che vedere con la situazione emergenziale che stiamo vivendo a causa della pandemia. Si tratta infatti di un programma elaborato nei mesi scorsi, che dunque manifesta in modo plastico la totale assenza di una visione di sviluppo. La drammatica crisi che stiamo attraversando richiederebbe invece, ora come non mai, un forte intervento pubblico, un consistente piano delle opere pubbliche capace di dare ossigeno alle imprese ed al mondo produttivo”.
“Attendiamo di conoscere quali e quante saranno le risorse che il Governo metterà a disposizione dei comuni per far fronte all’emergenza coronavirus, e auspichiamo che gli appelli lanciati in questi giorni dagli enti locali siano accolti – concludono dal centrosinistra -. Ma è certo che una volta che quelle risorse saranno messe a disposizione sarà indispensabile che la nostra Amministrazione comunale, giunta ormai all’ultimo anno di mandato, riesca finalmente a dotarsi di una reale capacità di elaborazione e programmazione per lo sviluppo del nostro territorio”.