BAGNORE – “In direzione, nei giorni scorsi ci siamo confrontati sulla possibilità di poter chiudere i nostri negozi oltre che il giorno di Pasqua, domenica 12 aprile, anche lunedì 13”. A scriverlo, in una nota, presidente Coop Amiata Fabrizio Banchi.
“Abbiamo valutato che due intere giornate di riposo sarebbero state per tutti l’occasione di tirare il fiato in questo periodo di inteso e duro lavoro – prosegue -. L’unica perplessità era rappresentata dall’aumento del flusso dei soci e dei clienti che potrebbe verificarsi nelle giornate di sabato 11 e martedì 14 aprile. Abbiamo quindi sentito la necessità di confrontarci con i sindaci dei nostri territori e ascoltare il loro punto di vista”.
“Alla fine quindi, confortati anche dal fatto che condividevano le nostre valutazioni, come vi è stato anticipato, abbiamo deciso di chiudere tutti i negozi, sia il giorno di Pasqua che quello di Pasquetta – continua il presidente -. Spero che questi due giorni servano per riposare e affrontare nel modo migliore il tempo che ancora ci separa dalla conclusione di questo periodo terribile”.
Durante l’emergenza, le Coop amiatine hanno deciso di utilizzare delle pettorine gialle per garantire la distanza di sicurezza di un metro tra lavoratori e clienti.
“Coop Amiatina gestisce negozi in cui gli spazi a volte rendono complicato rispettare il distanziamento sociale soprattutto per i colleghi impegnati nell’allestimento dei prodotti nei vari reparti. E’ difficile svolgere il proprio lavoro e fare anche da censori dei comportamenti altrui – spiega Bianchi . Avvisi in cui si invitano tutti a rispettare le distante previste, sono affissi in tutti i negozi, ma non è semplice cambiare radicalmente i propri atteggiamenti e le abitudini”.
“Per tutelare la salute dei dipendenti e quella sei soci e dei clienti – va avanti il presidente -, dallo spunto di una collega di Unicoop Firenze, è nata l’idea di dotarli di una pettorina gialla molto visibile con una scritta ‘Se vedi il colore dei miei occhi sei troppo vicino’ che invita tutti a rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro. L’idea è stata apprezzata e sembra che sia anche efficace”.
“Inoltre – conclude Bianchi – stiamo sperimentando in un punto di vendita anche lo schermo facciale a ulteriore protezione degli addetti alle casse. Se riscuote il consenso dei colleghi, pensiamo di estenderlo a tutti i negozi”.