GROSSETO – È stato arrestato dalla Squadra mobile della Questura di Grosseto così come previsto nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Grosseto, il 44enne di origini albanesi indagato per aver compiuto atti diretti a procurare l’ingresso illegale nel territorio italiano di connazionali al fine di trarne profitto, impiegandoli alle proprie dipendenze senza che fossero muniti di permesso di soggiorno.
L’ordinanza cautelare è stata emessa all’esito di indagini avviate dalla Squadra Mobile della Questura di Grosseto, e coordinate dalla locale Procura della Repubblica, a seguito della denuncia sporta da un cittadino albanese.
Nel mese di marzo 2019 un cittadino albanese formalizzava, presso gli uffici della Questura, denuncia querela nei confronti del connazionale indagato, socio amministratore e legale rappresentante di tre ditte edili, riferendo che, mentre si trovava in Albania, venne contattato da questo imprenditore, che si trovava in Italia, il quale gli offriva un lavoro nel nostro Paese e la conseguente possibilità di ottenere un regolare permesso di soggiorno in cambio del pagamento di 4.500 euro.
Avendo accettato la proposta, lo stesso provvedeva subito ad effettuare dei versamenti dall’Albania a favore dell’imprenditore. Una volta arrivato in Italia, per motivi di turismo e privo di visto per lavoro, veniva accompagnato dall’imprenditore negli uffici delle Poste per presentare il kit relativo all’istanza del permesso di soggiorno.
Al termine di queste incombenze l’imprenditore pretese ed ottenne il saldo del compenso pattuito, facendo poi lavorare in cantieri edili il connazionale appena arrivato, di fatto privo di permesso di soggiorno, senza corrispondergli alcuno stipendio unitamente ad altri cittadini che si trovavano nella stessa condizione, ossia privi di permesso di soggiorno e che non percepivano alcuno stipendio, avendo come residenza quella dello stesso imprenditore che aveva provveduto ad effettuare tutte le pratiche di ospitalità presso gli uffici comunali.
Dalle attività investigative svolte, infatti, venivano individuati altri cittadini albanesi che si trovavano nella stessa situazione del denunciante. In particolare veniva appurato che l’imprenditore oltre ad aver fatto lavorare senza stipendio i suoi connazionali, che erano privi di permesso di soggiorno e che gli avevano corrisposto del denaro per essere assunti, tramite l’apposito kit postale aveva fatto loro presentare, per ingannarli, una richiesta di permesso di soggiorno priva della necessaria documentazione di riscontro, trattenendo la ricevuta di consegna del kit ove era indicata la data in cui dovevano presentarsi presso l’ufficio immigrazione della Questura in modo tale che non potessero accorgersi della frode perpetrata ai loro danni. La persona tratta in arresto è stata associata presso il carcere di Grosseto.