GROSSETO – “Il gesto dei sindaci Antonfrancesco Vivarelli Colonna e Luca Grisanti ha avuto il loro effetto e come Lega li abbiamo sostenuti, così come abbiamo anche sostenuto la decisione per rispetto istituzionale di riporre al proprio posto la bandiere dell’Unione Europea”. Così il segretario provinciale della Lega Andrea Ulmi.
“E’ stato un gesto forte e simbolico – sostiene Ulmi – che ha fatto emergere un forte disagio verso le istituzioni europee avvertito anche negli enti locali e che ha avuto in poco tempo un’eco nazionale, con il sostegno del segretario Matteo Salvini e del nostro popolo, che aveva rilanciato addirittura l’auspicio, per la scarsa capacità decisionale del Governo, di esporre solo il vessillo della provincia di Grosseto”.
“In questi ultimi giorni – sostiene Ulmi- insospettabili europeisti con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l’ex presidente Bce Mario Draghi o l’ex presidente del consiglio e della Commissione Ue Romano Prodi hanno sottolineato le lacune dell’attuale Europa e la necessità di un’azione di solidarietà verso l’Italia, ammonendo su quello che è l’atteggiamento egoistico di molti paesi dell’Unione. Per questo credo che chiedere un’Europa solidale non dovrebbe essere una posizione di partito, ma di un intero Paese”.
“Inoltre – prosegue il segretario leghista – come Lega esprimiamo il nostro sostegno ed il nostro apprezzamento per il gesto ed il coraggio al sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna ed al sindaco leghista di Campagnatico Luca Grisanti, che correttamente, raggiunto l’obiettivo di porre il problema all’attenzione nazionale, hanno rispettato il loro ruolo istituzionale ed hanno riposizionato le bandiere così come prevede il del dpr 7 aprile 2000 n.121”.
“Credo che da sindaco che indossa la fascia tricolore – commenta il primo cittadino di Campagnatico, Luca Grisanti – fosse doveroso un gesto in favore del nostro Paese che non sta ricevendo l’aiuto dell’Unione Europea. Fino ad oggi abbiamo dato molto all’Unione e nel momento di ricevere qualcosa indietro in una fase drammatica come quella dell’emergenza Covid-19, in cambio abbiamo trovato solo porte chiuse. Credo che possiamo essere orgogliosi che dalla nostra provincia sia partito comunque un messaggio forte a livello nazionale. Da qui la decisione di far rientrare la protesta e tornare ad esporre il vessillo europeo”.