GROSSETO – “Lo show mediatico del premier Giuseppe Conte, in stile Casalino, è durato poco. Mentre i giornali titolavano di aiuti del Governo ai Comuni per 4,3 miliardi, è bastata una notte che le bugie sono venute a galla”.
A parlare Pasquale Virciglio, consigliere comunale di Grosseto e membro del consiglio regionale Anci per la Lega.
“Tempo di studiare il nuovo decreto – afferma Virciglio- che è apparso a tutti evidente che le uniche risorse aggiuntive date dal Governo erano i 400 milioni destinati, con ordinanza della protezione civile, agli aiuti alimentari, e anche l’Anci è stata costretta a cambiare posizione, tanto che il presidente nazionale, il sindaco Pd di Bari Antonio De Caro, che aveva definito in diretta tv di fronte al premier ed al ministro Roberto Gualtieri ‘generoso’ l’aiuto annunciato, adesso è costretto a fare marcia indietro chiedendo di innalzarlo almeno ad un miliardo. A questo punto non resta che attendere la risposta del Governo”.
“I 4,3 miliardi anticipati da maggio ad aprile – sostiene il rappresentante grossetano Anci della Lega- erano stati presentati da Conte e Gualtieri, con l’avvallo di De Caro, come risorse per la solidarietà alle famiglie in difficoltà, giocando sull’equivoco terminologico. Quei fondi, infatti, provengono dal ‘fondo di solidarietà’ dei Comuni, che in realtà non è un fondo per la solidarietà sociale ma solo lo strumento con cui si compensano i bilanci tra comuni che hanno maggiori o minori entrate proprie. Sarebbe magari bastato lasciare ai comuni l’anticipo Imu, che, per Grosseto sarebbero stati due milioni, per dare sostegno reale e possibilità di spesa”.
“Quindi – conclude Virciglio – solidarietà non per i cittadini, ma tra le burocrazie locali nella giungla del federalismo nato con la riforma del Titolo V della Costituzione. Come consigliere regionale Anci in quota Lega chiedo una revisione delle somme ad almeno un miliardo di euro con il chiaro indirizzo di sostentamento alla nuova povertà scaturita dall’emergenza Covid assegnando ai comuni somme libere da destinare ai bisognosi secondo criteri autonomi e trasparenti che premino chi realmente è bisognoso dando come criterio prioritario la permanenza in Italia da regolari da almeno 5 anni”.
“Da sindaco – interviene il sindaco di Campagnatico Luca Grisanti, anche lui membro del consiglio regionale Anci – sto toccando con mano l’insufficienza delle cifre destinate ai comuni e la necessità di dare risposte importanti proprio per quelle che sono considerate le nuove povertà, che scaturiscono da questa emergenza. Spero che il cambio di posizione del presidente nazionale Anci possa portare a qualche nuova soluzione”.