SORANO – “L’intera filiera del latte della provincia di Grosseto rischia di non rialzarsi più e così tante aziende agricole, molte delle quali hanno realizzato con sacrifici anche agriturismi di qualità e produzioni tipiche, e ora non hanno prospettive”. Il sindaco di Sorano Pierandrea Vanni ha scritto al Ministro per le Politiche agricole Teresa Bellanova con “l’intento di unire la piccola voce del Comune che rappresento a quella degli agricoltori e degli allevatori, dell’attivo comitato dei pastori, delle organizzazione sindacali e di quanti altri a qualsiasi titolo chiedono l’intervento del Ministro e del Governo”.
“Nelle ultime settimane – prosegue – si è assistito ad un ulteriore calo del prezzo del latte, già inadeguato, soprattutto da parte dei trasformatori privati e, in molti casi, si chiede ai pastori di produrre meno, proprio in un stagione importante per questa attività”.
“Sto parlando – si legge nella lettera al ministro – di un settore già stressato dai danni subiti a causa dell’aumento degli attacchi dei predatori e dalla cronica mancanza di certezze sul prezzo del latte. Se si considera ancora l’inevitabile calo nella vendita degli agnelli, il forte ridimensionamento della rete distributiva (per la chiusura di ristoranti,pizzerie, mense scolastiche, eccetera), con le conseguenti ripercussioni, per esempio, sulla rete dei caseifici sociali, che nella provincia di Grosseto, e nel mio Comune, rappresentano una realtà consolidata e importante”.
“Ci si rende conto – va avanti Vanni – che la filiera del latte rischia davvero la sopravvivenza, e così molte produzioni agricole. Senza dimenticare, inoltre, che nei nostri territori molte aziende hanno realizzato, con sacrifici, agriturismi di qualità, spesso con attività di ristorazione fondate su prodotti locali, che oggi non hanno nessuna prospettiva concreta e hanno già subito una fortissima penalizzazione”.
“Senza retorica, che non possiamo permetterci in tempi come questi – conclude il sindaco di Sorano- rischiamo seriamente di perdere in tempi brevi un gran numero di aziende agricole, con un colpo durissimo alle produzioni e con la fuga degli ultimi giovani che sono rimasti nei campi. Sarebbe, onorevole ministro, un disastro totale”.