I più spericolati l’hanno definita «terza guerra mondiale». La verità è che nel 2040 i libri di storia, se ancora esisterà la carta, descriveranno la crisi del coronavirus del 2020 come il momento in cui gli umani presero atto della necessità di un governo mondiale. E che da quel momento partì il graduale processo di consolidamento delle istituzioni sovranazionali. Meglio sovra-continentali.
Perché qualunque puttanata ideologica sostengano con incompetenza e malafede i sovranisti odierni, la pandemia del Coronavirus ha dimostrato a tutti quanti che il mondo è piccolo (e la gente mormora – troppo). Che gli Stati nazionali, i confini amministrativi e i fili spinati sono ferrivecchi. E che al di là del figurone di merda fatto da classi dirigenti e ampie fette di popolo, persino Unione europea, Usa, Cina e Russia sono una dimensione geopolitica ininfluente di fronte a certe calamità.
In quest’occasione l’unico debolissimo punto di riferimento sovranazionale è stata l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Che ha capito sin da subito, prevedendo ciò che avrebbe finito per succedere. Purtroppo inascoltata.
Sarebbe poi servita anche un’Organizzazione delle nazioni unite forte e autorevole. Non l’avessero smontata pezzo per pezzo i mefitici sovranisti che appestano il mondo. Capitanati dal goffo nottolo col ciuffo a stelle e strisce, The Donald. La riprova dei fallimenti dei quali è l’impacciata e del tutto inutile corsa a chiudere i confini, come residua prova di vitalità politica. Quando oramai la pandemia prosegue incurante la propria trionfale avanzata.
Che ci fosse bisogno di un governo mondiale dei problemi, a dire il vero, l’aveva detto anche con la sua vocina flebile tale Greta Tümberg. Riferendosi alle catastrofi climatiche e naturali, e alla loro correlazione con l’inquinamento figlio dell’Antropocene. Anche lei, guarda il caso, derisa e sbeffeggiata dai soliti sovranoidi, assistiti amorevolmente da pseudo studiosi e meteorologi laureati all’Isola di Pasqua.
Oggi in un mondo appena normale, non ci sarebbe più bisogno di ulteriori cartine tornasole per capire che bisogna accelerare la cessione di sovranità da parte degli Stati nazionali. In prima battuta all’Unione europea. Poi a istituzioni mondiali. Magari preoccupandosi di stempiare tempestivamente portatori insani di fake news come Steve Bannon e Cambridge Analytica.