GROSSETO – “La grave emergenza sanitaria che stiamo vivendo ci impedisce di ricordare l’eccidio di Maiano Lavacchio, come avremmo voluto fare”. A scriverlo, in una nota, il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna e il sindaco di Magliano in Toscana Diego Cinelli.
“I decreti governativi mirati al contenimento del contagio da Covid-19 – proseguono – vietano infatti le funzioni religiose, per questo non potremo commemorare le vittime di quella triste e violenta pagina della nostra storia con una celebrazione alla presenza delle autorità cittadine, dei familiari, degli amici, delle scuole e di tutti quei cittadini che ogni anno manifestano profonda partecipazione”.
“Ma questo non ci impedisce di rendere onore agli undici giovani uccisi il 22 marzo 1944 in seguito ai rastrellamenti effettuati dai soldati
della Guardia nazionale repubblicana e soldati tedeschi – vanno avanti i due sindaci -. Mario Becucci, Antonio Brancati, Rino Ciattini, Alfiero Grazi, Alcide Mignarri, Corrado ed Emanuele Matteini, Attilio Sforzi, Alfonso Passannanti, Silvano Guidoni e Alvaro Minucci: a loro va il nostro doveroso ringraziamento nel ricordo di valori, quali la libertà e la fratellanza che ora più che mai facciamo nostri e che dovremmo sempre tenere a mente”.
“In questo momento di grandissima difficoltà per il nostro Paese e per il resto del pianeta – continuano -, l’esempio e il martirio di questi giovani sia un monito e uno sprone a credere fino in fondo nei valori universali dell’uomo, nella libertà, nella forza dell’unione e della solidarietà”.
“Il sacrificio dei Martiri d’Istia non sia mai dimenticato – concludono Vivarelli Colonna e Cinelli -: loro hanno donato la vita per qualcosa di più grande andando oltre l’interesse personale. E il loro sacrificio sia un inno alla vita, alla vita che, nel rifiutare la violenza e il sopruso, abbraccia la concordia, la vicinanza e la condivisione tra popoli, credi e culture diverse”.