MASSA MARITTIMA – In una nota firmata da Daniele Gasperi, Lorenzo Pozzo, Valter Cioni, Mauro Lorenzini e Rossano Campinoti, ed inviata al sindaco di Massa Marittima, la segreteria del Pci delle Colline Metallifere sottopone allo stesso “possibili scenari che, in altre realtà, hanno messo in crisi il sistema sanitario ed intere comunità”.
“Per rendere meglio l’idea abbiamo ipotizzato il percorso di un cittadino con febbre e sintomi molto simili al Covid-19 – spiegano dal Pci -. Infatti le procedure prevedono passaggi con rischi per chi trasporta questi pazienti e per gli operatori sanitari del presidio ospedaliero. Condividiamo che la Regione Toscana abbia previsto punti dove far convergere i casi covid19, ed allora perché non far arrivare direttamente a Grosseto anche chi presenta sintomatologie riferibili al virus? Grosseto è dotato di spazi, non tende, adibiti all’accoglienza e alle indagini preventive”.
“Per il Pci questa scelta sembrerebbe la migliore per varie motivazioni – proseguono -: non viene perso tempo, prezioso per la persona, per il trasporto in un presidio dove, se positivo, non potrà e non dovrà essere ricoverato; non si espongono i volontari del trasporto a rischi e si tutelano anche medici e operatori sanitari a rischi di contagio; evitiamo anche il verificarsi di situazioni simili già avvenute in Italia con conseguenze conosciute come ad esempio la chiusura del pronti soccorso con gravi ripercussioni su tutta la comunità locale”.
“La segreteria del Pci delle Colline Metallifere – vanno avanti – ritiene che in generale i presidi periferici e, nel nostro caso quello di Massa Marittima, non debba essere esposto a rischi che ne pregiudichino il funzionamento. La funzione dell’ospedale di Massa in questa fase dovrebbe essere riferimento a risposte sanitarie che non riguardano il Covid, ma tutte le altre patologie e situazioni come ad esempi i traumi, la cardiologia, la chirurgia e la medicina medicina generale nonché tutti i percorsi terapeutici successivi alle dimissioni, la pediatria e la tutela della maternità”.
“Per questo – continuano dal Pci -, nell’intento di dare un contributo concreto la segreteria avanza alcune richieste precise, in particolare rimarcando la condivisione della scelta che il presidio provinciale sia punto di trattamento del Covid-19, chiedono che chi presenta sintomatologie riconducibili al coronavirus venga trasferito a Grosseto per gli accertamenti diagnostici negli spazi già presenti ed adeguati all’accoglienza”.
“Inoltre il Pci delle Colline Metallifere – ancora dalla segreteria – chiede che il presidio di Massa Marittima sia disponibile per il trattamento di tutte le patologie ed i casi no covid e che venga dotato di almeno 4 posti letto di sub intensiva i quali dovranno rimanere attivi anche superata la fase di emergenza sostenendo per questo la proposta condivisa con il Tavolo per la Salute Pubblica recentemente istituito.
Ma per il Pci è necessario anche potenziare il territorio implementando la dotazione di medici e operatori dotata dei i necessari dpi, per consentire il monitoraggio di pazienti positivi domiciliarizzati in modo da tutelare l’integrità anche dei medici di medicina generale”.
“Infine – conclude il Pci – la segreteria delle Colline Metallifere chiede che i volontari del trasporto sanitario e di altri servizi, siano dotati di idonei mezzi di protezione individuale e che debba essere fatto uno sforzo tra tutte le istituzioni locali del comprensorio e associazioni di volontariato, perché sul territorio sia presente una autoambulanza specifica equipaggiata allo scopo di pazienti sospetti o affetti da covid-19”.