GROSSETO – L’illusione ottica dei militari per le strade è pericolosa. Non perché qualche migliaio di soldati a pattugliare le strade siano inutili, rispetto all’obiettivo di impedire a un bel po’ di acefali e microcefali di stare a zonzo amplificando la pandemia. Ma perché qualcuno può pensare che la via repressiva possa essere una scorciatoia fungibile rispetto alla coscienza collettiva e all’assunzione di responsabilità.
È la differenza – alquanto sostanziale – fra i regimi democratici e quelli autoritari. Come in Russia o in Cina. Peraltro in Cina, il successo della strategia di contenimento, oltre che della militarizzazione della provincia di Wuhan, è stato la conseguenza dell’autodisciplina dei Cinesi. Figlia della cultura basata sui precetti del Confucianesimo e del Tao. In sintesi: il valore maggiore attribuito al destino collettivo su quello dei singoli e la ricerca dell’armonia fra gli uomini, e con la natura. La riprova in Toscana, dove su una comunità di oltre 40.000 cittadini cinesi fra Firenze, Prato e Pistoia, i ricoverati sono stati 2.
I militari in strada, quindi, avranno il classico effetto placebo. Tranquillizzeranno le coscienze ma non risolveranno il problema. Anche solo per il fatto che ce ne vorrebbero un paio di milioni, di militi, per controllare 60 milioni d’Italioti.
Se nel Belpaese hanno già multato 53.000 persone non in grado di spiegare che cazzo facessero in giro. Se in Puglia hanno verificato che i 466 positivi al Covid-19 già identificati (a giovedì), hanno tutti avuto rapporti con persone provenienti dalle zone rosse del Nord Italia. Se il 15% delle aquile pugliesi rientrate a casina da Lombardia e Veneto, controllate alle stazioni, avevano i sintomi evidenti del Coronavirus. Se i ricoverati a Bari, Brindisi, Lecce e Foggia sono quasi tuti genitori di studenti (che cazzo hanno studiato?) rientrati in “patria”. Se in giro per l’Italia ci sono frotte di coglioni al galoppo sotto le bandiere dei Runners. C’è qualcuno che pensa seriamente il problema sia non aver mandato in giro i militari?
Non sarà che i venticinque anni di rimbecillimento ideologico – dal Drive-In al Grande Fratello e Amici, passando per la vulgata che Le Iene e il Gabibbo fossero informazione e non avanspettacolo di quart’ordine, fino all’esaltazione dell’homo oeconomicus come pietra angolare del mondo liberista – hanno tirato su generazioni di minus habens. Analfabeti di ritorno. Incapaci di comprendere e interpretare la realtà e i segnali di pericolo? Peggio: convinti che l’economia è tutto, ad ogni costo? Che “l’ominide forte”, meglio se in mimetica, risolve tutto?
Visto che avremo ancoro molto tempo da sperperare. Utilizziamolo per darci delle risposte. Possibilmente razionali.