GROSSETO – “L’emergenza Covid-19 non è l’unica a cui siamo chiamati a fare fronte. È la più grande e la più urgente, ma non è l’unica. In queste settimane, con la Conferenza donne democratiche stiamo raccogliendo molte segnalazioni dai territori. Tra queste c’è il tema della didattica a distanza, che sta tagliando fuori dal sistema scolastico in versione digital molti bambini e ragazzi”. A scriverlo, in una nota, la Conferenza donne democratiche.
“L’educazione ai tempi del coronavirus è affidata nella maggior parte dei casi a supporti di proprietà della famiglia. Ciò vuol dire che o si è in possesso di un tablet e/o un pc e una buona connessione a casa o non ci si connette con la scuola – proseguono -. E se in una famiglia c’è più di un figlio, la questione si complica. Se poi uno o entrambi i genitori devono lavorare in modalità smartworking, si è costretti a fare una scelta: o la scuola o il lavoro. Per non parlare dei cittadini stranieri che, oltre a non avere supporti tecnologici, non hanno neanche la possibilità di essere aiutati nei percorsi didattici dai genitori, date le palesi difficoltà linguistiche. Insomma, i nuclei familiari più fortunati studiano e lavorano. Gli altri rischiano di essere tagliati fuori dal sistema. Oggi e domani”.
“Per fare fronte a questa emergenza nell’emergenza – continuano le donne democratiche -, alcune comunità si stanno organizzando. Nella provincia di Grosseto, ad esempio, la scuola dell’istituto comprensivo di Santa Fiora ha fornito in comodato d’uso a chi non ha la possibilità di utilizzarne uno di proprietà i tablet della scuola e stessa azione è stata messa in campo dall’istituto comprensivo Grosseto 4. Ciò ha contribuito alla mitigazione di un disagio che potrebbe generare una disuguaglianza difficilmente sanabile”.
“Considerando il protrarsi della chiusura delle scuole – vanno avanti dalla Conferenza -, è necessario che dalle istituzioni venga data notizia delle misure universali previste dal Ministero delle istruzioni allo scopo di colmare il vuoto educativo che si sta creando e per fare in modo che anche in questo momento di grande emergenza la scuola sia davvero democratica. Proprio il Ministero dell’Istruzione, infatti, mette a disposizione di tutte le scuole che ne fanno richiesta le apparecchiature necessarie per la didattica a distanza da fornire alle famiglie in comodato d’uso”.
“La procedura può essere attivata solo dalle scuole su segnalazione delle famiglie – spiegano -. Sollecitiamo pertanto scuole e genitori ad attivarsi celermente in tal senso, considerando l’opportunità messa a disposizione dal Ministero un supporto notevole in questa complessa fase emergenziale. Dal Ministero sono a disposizione anche percorsi di assistenza attraverso i quali permettere agli insegnanti di fare fronte a problemi di varia natura”.
“Senza dubbio, si tratta solo di un primo passo al quale deve seguire una strutturazione più organica dell’intero sistema della didattica a distanza che al momento vede come unico perno il nucleo familiare in alcuni casi però ancora troppo per assolvere questo compito – concludono dalla Conferenza donne democratiche -. Nessuno deve restare indietro, lavoriamo affinché questo slogan venga applicato in ogni contesto sociale”.