GROSSETO – «In riferimento alla dotazione dei Dpi – dispositivi di protezione individuale, la Asl Toscana sud est, nonostante le note criticità presenti in tutte le regioni italiane, dovute a un uso massiccio e non sempre appropriato di tali dispositivi, si adopera con ogni tipo di sforzo per garantire condizioni di lavoro sicure ed adeguate agli operatori sanitari e la tutela dei pazienti» afferma la Asl Toscana sud est in risposta ad un nostro articolo che lamentava la carenza e la scarsa qualità di mascherine e camici in dotazione per difendersi dal Coronavirus (nella foto le mascherine arrivate in ospedale in questi giorni e molto criticate dai sanitari).
«È la Protezione Civile Nazionale che garantisce – con molte difficoltà per la situazione di carenza nazionale – il fabbisogno della fornitura dei dispositivi di protezione individuale (mascherine chirurgiche, mascherine FFp2, occhiali, tute, etc) alle Aziende del SSR. Inoltre la Regione Toscana può contare su un importante quantitativo ulteriore prodotto da aziende del tessile del territorio regionale. Stamattina sono state consegnate ad esempio da Estar nella sede di Grosseto circa 1.000 mascherine chirurgiche e domani è prevista una consegna ulteriormente incrementata».
«In riferimento ad alcuni casi positivi al test tra il personale, l’Azienda Usl Tse conferma che i medici competenti, in tutte le situazioni di esposizione al rischio, valutano con attenzione i dipendenti dell’Azienda e sottopongono al test del tampone naso-faringeo tutti i contatti stretti, secondo quanto previsto dalle procedure aziendali – prosegue la nota -. Per il caso riportato, il medico competente sta facendo sottoporre tutti i contatti stretti al tampone naso faringeo proprio per assicurare la massima tutela ai pazienti, ai parenti ed al personale».