GROSSETO – “Seguiamo gli aggiornamenti di questa pandemia da Covid-19 con molta apprensione, anche se, le nostre province di Grosseto e Livorno risultano, per il momento, tra quelle con meno casi conclamati”. Lo scrive, Federalberghi della Maremma e del Tirreno.
“Prestiamo attenzione, inoltre, all’attività dei nostri referenti politici, di categoria, degli amministratori locali e di tutti coloro che stanno lavorando alacremente per cercare di gestire una situazione nuova e paurosamente imprevedibile – proseguono -. In questo scenario in divenire, i numerosi decreti presidenziali che si susseguono per definire le nuove strategie atte ad ammortizzare il contraccolpo causato dal virus sull’economia nazionale non hanno minimamente contemplato gli operatori del turismo stagionale o, là dove è stato fatto, i provvedimenti risultano inefficaci o insufficienti”.
“Forse non è chiaro che le strutture ricettive stagionali, a differenza di quelle aperte tutto l’anno nei grandi centri urbani, vivono in una condizione di equilibrio precario – vanno avanti da Federalberghi -. Il lavoro di un’estate deve essere ottimizzato per coprire gli impegni economici, in termini di tasse, mutui, imposte comunali e regionali che gravano per dodici mesi. Salta un tassello e il castello cade. Al momento il tassello è rappresentato dalla mancanza di liquidità, che non sarà possibile recuperare, poiché la riapertura delle attività non è attualmente programmabile”.
“La bassa stagione è infatti già fortemente compromessa tenuto conto delle continue disdette e il prolungarsi della quarantena – va avanti Federalbrghi -. Seecondo ragionevoli previsioni, il turismo straniero sarà, purtroppo, il grande assente del 2020, considerando che Svizzera, Francia, Germania e Regno Unito cominciano solo ora a subire le restrizioni che il Covid-19 impone. Analoga osservazione può essere estesa a Spagna e Stati Uniti. E cosa accadrà quando gli italiani, per lo più del nord, non avranno più ferie a disposizione per venire in estate in vacanza nel mare di Toscana? Lo scenario è drammatico: possiamo cavarcela con una ”sospensione” al 30 aprile delle tasse ? Sicuramente no e per questo continueremo a chiedere con forza l’esenzione delle stesse, fino a fine 2020. Sempre riferendoci al decreto Coronavirus, dove sono gli ammortizzatori sociali per i lavoratori stagionali?”.
“L’unica misura prevista dal decreto riguarda i lavoratori stagionali che avranno, non si sa come e tanto meno quando, un rimborso per il mese di marzo – prosegue Federalberghi -; ma per noi imprenditori non è stato previsto nulla. Tutto il lavoro sfumato nei mesi di marzo e aprile? Se non ripartono le aziende stagionali come possono lavorare nel prossimo futuro i lavoratori del settore? Non possiamo vivere di sussidi ma almeno distribuirli anche alle aziende. Vogliamo provvedimenti concreti e immediati perché le aziende stagionali devono essere tutelate esattamente come e più delle altre. Ci auguriamo, tra l’altro, che le amministrazioni si attivino: per concordare con Sei Toscana la cancellazione della tariffa variabile sui rifiuti; per abbassare la quota percentuale di spettanza dell’ente sulla I.m.u; per la eliminazione delle addizionali comunali e regionali”.
“Vogliamo che il Governo metta in atto una serie di azioni, già programmate e concrete, tese a rilanciare i consumi nel settore “turismo”.
Rimaniamo a fianco dei nostri operatori per sostenere le loro legittime istanze – concludono -. Ci aspetta un sacrificio comune senza termini di scadenza, alla fine del quale vorremmo evitare di dichiarare anche un fallimento di massa”.