GROSSETO – Il Coronavirus può danneggiare i «neuroni specchio» di chi vive in quarantena, provocando una «dissonanza cognitiva». Sono i neuroni specchio che – ha scoperto da poco la neurobiologia – presiedono fra l’altro alla comprensione degli stati emotivi e allo sviluppo del linguaggio. È un’acquisizione scientifica recente tutta italiana, del team guidato dal professor Giacomo Rizzolatti dell’università di Parma.
Ma che sta succedendo in pratica? Succede che alcuni, in evidente stato di confusione, si sfogano su facebook prendendosela astiosamente con l’Europa, perché non affronterebbe con adeguatezza la pandemia da Coronavirus. Marchiandola a fuoco come “inutile”, “insensibile” al dramma dell’Italia, “traditrice” del sogno europeo, e con altri irripetibili epiteti. Senza tenere conto del fatto che questo stato di cose è evidentemente conseguenza dei vari nazionalismi sovranisti espressi dai governi dei singoli Stati. Sovranismi che generalmente sono nei desideri espliciti di questi veleniferi critici di Bruxelles.
Detto più semplicemente. S’ingrossano le fila dei campioni della sovranità nazionale che rinfacciano a Bruxelles di non svolgere il proprio ruolo, quando gli Stati nazionali hanno deciso di destinare all’Unione europea solo l’1% del proprio prodotto interno lordo. Gente anche “studiata”, Magari con la laurea.
La cosa è seria. Perché la dissonanza cognitiva consiste nel sostenere due o più pensieri che risultano in contraddizione tra loro, generando stress e tensione, emozioni negative. I neuroni specchio, in questo senso, non svolgono bene il proprio compito. Alterando la motivazione neuro biologica a quella che chiamiamo «responsabilità sociale». Perché secondo le ipotesi del prof. Rizzolati la cultura e la speculazione cognitiva possono bloccare o escludere alcuni soggetti dal procedimento empatico di comprensione della realtà….
Insomma. State buoni, se potete.