GROSSETO – E’ indirizzata al prefetto, al presidente della Provincia e ai sindaci del grossetano la lettera che Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno inviato per chiedere maggiore attenzione per gli esercizi commerciali di generi alimentari e beni di prima necessità in questo momento di emergenza Coronavirus.
“Se portiamo avanti il messaggio ‘io resto a casa’ non possiamo pretendere né accettare che i punti vendita siano operativi 365 giorni l’anno per 24 ore. Siamo tutti impreparati di fronte a questa emergenza e non possiamo dimenticare la gran paura dei lavoratori che sono in servizio per garantire beni primari a tutti. Dobbiamo tenere conto delle loro preoccupazioni e delle loro vita privata”, affermano Massimiliano Stacchini (Filcams), Katiuscia Biliotti (Fisascat) e Elisabetta Lanzoni (Uiltucs).
“Per questo chiediamo alle aziende di anticipare la chiusura dei punti vendita alle 19 e di prevedere la chiusura domenicale, per garantire il riposo dei lavoratori – si legge nella missiva -. Se il servizio è essenziale, la precondizione è che lo sia anche la tutela della salute dei lavoratori. Per questo chiediamo alle istituzioni di condividere queste richieste e di prendere posizione, sia sugli obblighi di fornire i lavoratori dei dispositivi di protezione sia sulla necessità di contingentare le aperture dei negozi per salvaguardare la salute di tutti”.
“Tutti i decreti per le misure a contenimento del contagio da Covid 19 emanate dal Presidente del Consiglio che consentono l’apertura solo di alcuni tipi di attività – aggiungono – hanno ristretto gli orari di apertura e hanno determinato una condizione in cui la distribuzione commerciale alimentare deve garantire il servizio alla cittadinanza”. Misure che però non limitano la preoccupazione delle organizzazioni sindacali per la salute dei lavoratori del settore “… che con sforzo e abnegazione – dicono i rappresentanti delle organizzazioni sindacali – stanno continuando a lavorare con carichi di lavoro aumentati e molto pesanti, sia da un punto di vista fisico che, soprattutto, psicologico”.
“E’ giusto continuare a garantire gli approvvigionamenti delle derrate alimentari, ma è altrettanto necessario garantire ai lavoratori di poter operare in condizioni di massima sicurezza. Inoltre a tutti i lavoratori maggiormente esposti dobbiamo assicurare anche un riposo sia fisico che psicologico”.
Ogni giorno, infatti, gli addetti a questi esercizi incontrano centinaia di persone e lavoratori e clienti sono spesso privi dei dispositivi di sicurezza individuali. “Accanto a loro ci sono i lavoratori degli appalti di pulizie, di vigilanza e tutte le altre figure – sottolineano i sindacati – che permettono che il servizio venga svolto: tutte persone con le loro famiglie, con le loro fragilità che non sono preparate ad affrontare questa emergenza e tutte persone che, nonostante la preoccupazione, stanno dimostrando un grande senso di responsabilità”.