GROSSETO – “In queste ore difficili per tutti, con continui cambiamenti e regole sempre più restrittive al fine di contenere il propagarsi del coronavirus, il primo e più sollecito desiderio del vescovo e dei suoi preti è di adoperarsi per sostenere la vita di fede delle nostre comunità e continuare a vivere questo tempo forte di Quaresima. La Chiesa non batte in ritirata, anzi, è e desidera stare ancor di più in mezzo alla gente per accompagnarla a dare senso a questo frangente doloroso, ma soprattutto per viverlo nella fede. Pertanto ribadisco che le chiese non sono chiuse e che i sacerdoti celebrano Messa, seppure in forma privata, portando all’altare la fatica e il dolore per il digiuno eucaristico dei fedeli”.
Lo dichiara il vescovo Rodolfo, alla luce delle nuove disposizioni introdotte dal Governo col decreto entrato in vigore quest’oggi e che estende a tutta l’Italia le misure finora previste solo per la cosiddetta “zona rossa”.
“Coi miei collaboratori mi sono confrontato costantemente per far sì che, attraverso le nostre scelte, tutti possano sentirsi accompagnati. Si può, anzi si deve santificare questo tempo anche nell’impossibilità di partecipare comunitariamente alla Messa. In primo luogo intensificando la preghiera. E’ per questo che ho deciso di dar vita ad una iniziativa: l’affidamento alla Madonna delle Grazie, nostra patrona, del mondo, delle sue preoccupazioni per il Coronavirus, delle vittime dell’epidemia e delle guerre tra i popoli. Vogliamo presentare a Lei anche tutto il bene che viene fatto, le autorità responsabili, le persone che si impegnano e si sacrificano nella prevenzione, nelle cure e nella ricerca, i malati, le vittime e le loro famiglie. Come? Pregando l’antica antifona mariana Sub tuum praesidium (Sotto la tua protezione…) recitandola tre volte, alternata con l’Ave Maria, tre volte al giorno: al mattino, a mezzogiorno e alla sera, da soli o in famiglia, sentendosi in comunione fra tutti, nella forza di fede di un popolo. Stiamo stampando dei piccoli pieghevoli, che abbiamo diffuso già anche attraverso i social”.
Il vescovo, inoltre, attraverso l’ufficio liturgico diocesano, ha inviato una nota ai sacerdoti con la quale li esorta “finché sia possibile”, a prolungare l’orario di apertura delle chiese, lasciando aperte le porte centrali e sistemando, in prossimità di esse, un leggìo con il Lezionario, affinché coloro che si recheranno in chiesa per pregare, possano leggere la Parola del giorno.
Ricorda che sono soppresse, oltre che le Messe con la partecipazione del popolo, anche tutte le altre liturgie, compresi battesimi e matrimoni e preghiere che radunino i fedeli (Quarantore e Via Crucis).
Sospese anche le celebrazioni dei funerali. Tuttavia i sacerdoti possono dare la benedizione alla salma e al sepolcro alla presenza dei soli familiari più stretti.
Il vescovo, poi, invita a mantenere il suono delle campane al mattino, a mezzogiorno e la sera e, se i sacerdoti lo ritengono opportuno, anche quando celebrano privatamente la Messa “per ricordare che l’Eucaristia non viene meno”.
I fedeli sono invitati a seguire le liturgie trasmesse in televisione e sui canali social della Diocesi o di singole parrocchie. Continua regolarmente la Messa teletrasmessa del sabato alle 18 su Tv9. La celebrazione dalla cattedrale avverrà a porte chiuse.
Ogni giorno alle 12 il vescovo guiderà la preghiera mariana in diretta sulla pagina facebook della diocesi.