AREZZO – Sono buone le condizioni cliniche dei due ricoverati al Misericordia. Marito e moglie, 74 anni lui, 70 lei, si trovano nel reparto di malattie infettive in isolamento. Ad informare delle condizioni dei due pazienti, risultati positivi al coronavirus, è stato direttamente il direttore generale della Asl sud est Antonio D’Urso durante la conferenza stampa di questa sera.
A Grosseto intanto salgono a 29 i soggetti sottoposti a vigilanza domiciliare attiva (che vengono contattati due volte al giorno per telefono) per cui è stata firmata un’ordinanza dal sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna che ha voluto rassicurare la popolazione dicendo che «la situazione è sotto controllo».
Il “paziente 1” di Grosseto, l’uomo di 74 anni, primo caso positivo in Maremma, si è recato in modo autonomo al pronto soccorso nella giornata di ieri. Da quello che si apprende il personale che si trovava lì in quel momento e che poteva essere a rischio è stato messo in sicurezza e attualmente il pronto soccorso è operativo al 100%.
A Follonica sono attualmente due le persone in quarantena, entrambe sono asintomatiche e in isolamento come misura preventiva. La prima persona era stata nella zona definita “rossa”. Per lei domani si concluderà il periodo di sicurezza dopo 14 giorni di isolamento. La seconda ordinanza è scattata nella giornata di ieri e riguarda una persona che sarebbe stata in contatto con un caso sospetto. Il suo periodo di quarantena si esaurisce domenica 8 marzo, in quanto il contatto era avvenuto già dieci giorni fa. Entrambe stanno bene, sono senza sintomi e costantemente monitorate.
Durante la conferenza stampa di oggi sono stati chiariti anche alcuni aspetti organizzativi che riguardano i presidi ospedalieri delle tre province comprese nella Asl Toscana sud est.
Cosa succede negli ospedali – Cambia l’accesso negli ospedali. Si entra soltanto dagli ingressi principali e attraverso un “check point” nel quale viene misurata la temperatura a chi vuole accedere all’ospedale e viene fornito del disinfettante le detergersi le mani. Nel caso di accesso dal pronto soccorso, che naturalmente rimane aperto tutta la notte, a differenza degli altri ingressi che sono aperti soltanto dalle 8 alle 20, i pazienti che presentano sintomi simil influenzali, cioè tosse, rinite e febbre, vengono fatti passare dall’area di “pre triage”, per intenderci dalle tende montate negli scorsi giorni, dove vengono esaminati da operatori sanitari provvisti di tutte le dotazioni di protezioni. Negli altri casi i pazienti con questi sintomi non vengono fatti entrare in ospedale, né come visitatori né come pazienti diciamo normali. Nei prossimi giorni viene sospesa l’attività chirurgica ordinaria. Cambia anche la gestione della consegna dei referti degli esami diagnostici che vengono spediti a casa così come l’indicazione è di spostare l’attività dei prelievi nelle sedi distrettuali per quanto possibile. Tutte misure che servono per “liberare” gli ospedali e favorire percorsi riservati alla gestione dell’emergenza da Coronavirus.
I casi sospetti – Nel caso in cui ci siano persone con sintomi influenzali non devono recarsi al pronto soccorso, ma chiamare il medico di base. Nel caso di situazioni di gravità devono chiamare il 118.
La gestione dei casi positivi – I casi positivi ai tamponi del coronavirus vengono ricoverati nel reparto di malattie infettive in isolamento.