GROSSETO – Ieri si è svolta presso la Coldiretti di Grosseto l’ultima giornata, con la consegna dei diplomi, del corso Maestri dell’ospitalità contadina, il primo corso di accoglienza turistica rurale organizzato da Terranostra Toscana, l’associazione di Coldiretti che promuove l’agriturismo.
Un corso che ha avuto più obiettivi: in primis quello di far crescere la qualità dell’accoglienza ed ospitalità negli agriturismi, legando cultura ed esperienze uniche di turismo fondate sulla qualità, sostenibilità e autenticità, imparare a predisporre esperienze ed eventi turistici sempre più personalizzati, centrati sulla storia dell’azienda, sulle stagioni e sulla cultura e risorse dei territori, perfezionare l’accoglienza e la cura del cliente prima, durante e dopo la permanenza in agriturismo, puntare al pieno utilizzo del valore d’uso del marchio e del network Campagna Amica attraverso azioni di comunicazione efficace e mirata e infine approfondire la conoscenza della lingua straniera inglese nella fasi di accoglienza e di ospitalità agrituristica.
Presente alla giornata finale, oltre al direttore di Coldiretti Grosseto Pietro Greco, anche il direttore di Coldiretti Toscana Angelo Corsetti, il presidente di Coldiretti Livorno e componente della Giunta esecutiva nazionale di Terranostra Simone Ferri Graziani, e il presidente di Terranostra Grosseto e Toscana Luca Serafini, che hanno ribadito, ringraziando tutti i segretari di Terranostra presenti, alle aziende agrituristiche che hanno ricevuto il diploma di Manager dell’Ospitalità l’importanza per le strutture ricettive di arricchire la propria offerta con professionalità e cura del dettaglio, soprattutto con l’emergenza coronavirus che con le difficoltà produttive, logistiche e commerciali ed i pesanti danni di immagine sta mettendo a rischio l’intera filiera agroalimentare estesa, dai campi agli scaffali fino alla ristorazione negli agriturismi.
Senza dimenticare gli effetti del crollo del turismo che è sempre stato un elemento di traino del Made in Italy agroalimentare all’estero, amplificato dallo stop forzato alle Fiere che sono un momento importante di promozione.
Per combattere la disinformazione, gli attacchi strumentali e la concorrenza sleale infatti prende il via la prima campagna #MangiaItaliano per salvare la reputazione del Made in Italy, difendere il territorio, l’economia e il lavoro e far conoscere i primati della più grande ricchezza, del Paese, quella enogastronomica. Un’iniziativa che riguarderà tutti i mezzi di comunicazione a partire dai canali social.
Gli slogan #latoscananonsiferma e #mangiaItaliano toccheranno tutti i mercati di Campagna Amica della Toscana e in particolare Grosseto, sabato 7 marzo, presso la sede di Coldiretti Grosseto per chiedere all’Ue che sia esteso l’obbligo di origine delle materie prime in etichetta a tutti gli alimenti, a partire dai prodotti sui quali si è già sperimentato in Italia come latte, formaggi, carni trasformate, pasta, riso, derivati pomodoro.
“L’indicazione dell’origine in etichetta di tutti gli alimenti trasformati è un valore irrinunciabile, attorno al quale ruota l’economia del Made in Italy agroalimentare nella nostra Provincia e va tutelato soprattutto in un momento di criticità come quello registrato nelle ultime settimane a causa del diffondersi del Coronavirus”, afferma Pietro Greco, direttore di Coldiretti Grosseto.
Al mercato di Campagna Amica di via Roccastrada 2 a Grosseto, sabato, oltre a ribadire #lItaliafabene e #mangiaItaliano per dare un contributo di speranza e positività e aiutare a ricreare il clima di fiducia e di tranquillità, venuto meno con il diffondersi del Coronavirus, si offriranno a tutti i cittadini che saranno presenti specialità gastronomiche del territorio a km 0 grazie al contributo dei produttori agricoli maremmani.
“Serve un impegno delle autorità per fermare pratiche insensate che rischiano di far perdere quote di mercato importanti alle produzioni del territorio per colpa di una concorrenza sleale che mira a screditare i prodotti dall’Italia che sono sani e garantiti come prima” ha sottolineato il direttore di Coldiretti Grosseto, Pietro Greco, nel precisare che “insieme agli interventi per sostenere il tessuto produttivo a livello nazionale serve anche ricostruire un clima di fiducia nei confronti del marchio Made in Italy che rappresenta nell’alimentare una eccellenza riconosciuta sul piano qualitativo e sanitario a livello comunitario ed internazionale”.