SCARLINO -Motopesca salvata grazie ad un grande lavoro di squadra: gli ormeggiatori della Marina di Scarlino con il supporto dei tecnici del Cantiere SYS Scarlino Yacht Service e dei colleghi del Cantiere Porto Verde del Puntone, coadiuvati dalla preziosa supervisione della Capitaneria di Porto, hanno impedito che l’imbarcazione affondasse del tutto, rischiando di rilasciare in acqua i 600 litri di carburante contenuti nei serbatoi.
L’ausilio delle potenti gru e di vari altri mezzi tecnici, con l’utilizzo di palloni gonfiabili di sollevamento e la competenza tecnica della squadra di subacquei e gruisti, hanno permesso di risollevare il mezzo tenendolo in asse per poter essere rimorchiato presso il cantiere.
Durante le operazioni la zona dell’incidente è stata ermeticamente delimitata dai dispositivi di contenimento per le eventuali perdite di liquidi che non si sono assolutamente manifestate, evitando ogni possibile contaminazione ambientale.
“Giovedì scorso, alle 5, abbiamo ricevuto una segnalazione del vigilantes, che notava l’inclinazione su una fiancata della Motopesca 6 fratelli ormeggiata in diga Portiglioni nel posto barca Y06 presso il porto Turistico La Marina di Scarlino – lo racconta Claudio Cilemmi, amministratore delegato de La Marina srl -. La barca per un problema tecnico (cedimento dello scafo) è affondata in pochi minuti di poppa e si è adagiata sul fondale”.
“Il personale sopraggiunto sul posto si è immediatamente attivato per mettere l’area in sicurezza – prosegue -: sono state posizionate le panne di contenimento per delimitare l’area; sono state spostate le imbarcazioni vicine a quella parzialmente affondata per evitare danni alle imbarcazioni; alle 8 il sommozzatore ha iniziato le operazioni di recupero della motopesca, posizionando i palloni di galleggiamento; alle 10 è stato necessario richiedere l’intervento della gru del cantiere Sys per mantenere l’imbarcazione in posizione. Non era possibile sollevare l’imbarcazione con la gru, perché avremmo corso il rischio di danneggiarla fortemente”.
“Nei serbatoi del peschereccio c’erano almeno 600 litri di gasolio e se l’imbarcazione si fosse danneggiata si rischiava seriamente lo sversamento in mare – prosegue Cilemmi -. Alle 14 si è reso necessario l’intervento di un altro sommozzatore e di un “pontone” per evitare che l’imbarcazione si inclinasse ulteriormente e/o girasse su se stessa, con la conseguente fuoriuscita del gasolio. Alle 15 sono stati posizionati altri palloni galleggianti per velocizzare la risalita della motopesca. L’operazione di sollevamento dell’imbarcazione “6 fratelli” si è conclusa alle 18, oltre ai mezzi sopra indicati, hanno lavorato anche tre pompe necessarie per svuotare la barca”.
“L’imbarcazione, una volta svuotata dall’acqua, è stata alleggerita per facilitarne il galleggiamento – continua l’amministratore -. Sono stati scaricati in banchina reti ed attrezzatura varia per poter facilitare il trasferimento in cantiere. Alle 18.30 si sono mollati gli ormeggi e l’imbarcazione è stata trainata dai gommoni del marina al cantiere “Porto Verde”. Alle 19.48 l’imbarcazione è stata alata in cantiere Porto Verde”.
Non si sono registrati danni alla struttura portuale né alle altre imbarcazioni, né, fortunatamente, a persone.
Il gasolio non è fuoriuscito dai serbatoi della motopesca, pertanto non è avvenuto nessun sversamento in mare. Non è stato provocato nessun tipo di inquinamento. Il poco materiale fuoriuscito dal motore è stato tamponato immediatamente con “panni assorbenti” prontamente messi in acqua.
La capitaneria di Porto ha seguito e monitorato l’intera operazione di recupero complimentandosi con La Marina di Scarlino per l’ottimo lavoro svolto.