CAMPAGNATICO – «Si sta cercando di ottenere il deposito dei gessi rossi nelle ex cave ricche di sorgenti idriche di Campagnatico» afferma Roberto Barocci per il Forum Ambientalista toscano.
«Il 18.2.2020 è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE il nuovo Regolamento 2020/217 della Commissione che stabilisce la classificazione, l’etichettatura e l’imballaggio delle sostanze pericolose. Tale Regolamento ha deciso di classificare il Biossido di titanio come cancerogeno di categoria 2 per inalazione» continua Barocci.
«Il nuovo Regolamento dispone il contenuto delle etichette dei prodotti e miscele sia liquide che solide solo se hanno una percentuale di biossido di titanio superiore all’1% con particelle aventi un diametro aerodinamico inferiori a 10 µm». Quindi la sostanza sarebbe cancerogena solo se si superano certe percentuali.
«Le previsioni normative saranno obbligatoriamente applicate solo dal 1 ottobre del prossimo anno. Oggi tutti i giorni ci viene ripetuto che per esigenze economiche la “prevenzione” va abbandonata, lasciando il posto alla “mitigazione del danno”, quest’ultimo ritenuto un costo umano necessario. Tenendo conto che la cancerogenicità polmonare indotta dal biossido di titanio è associata all’inalazione di particelle respirabili appare improbabile che una sostanza cancerogena possa essere per tutti i soggetti pericolosa o meno solo se supera una determinata soglia percentuale».
Barocci chiede infine al sindaco di Campagnatico di «ascoltare tutti i residenti e, se gli articoli 32 e 41 della Costituzione Italiana non sono più di moda, che siano per lo meno ascoltate le realtà economiche e tutta la popolazione che vive in quel Comune e che hanno la necessità di mantenere intatte le risorse idriche».