FOLLONICA – Torna il taccuino elettorale in vista dell’appuntamento con le urne per il ballottaggio di domenica 15 marzo 2020, uno spazio che il nostro quotidiano dedica al calendario delle iniziative dei candidati.
SABATO 29 FEBBRAIO
Andrea Benini – Secondo appuntamento domani, sabato 29 febbraio, alle 18, nella Sala Tirreno di via Bicocchi a Follonica con la rassegna “M’innamoravo di tutto 2.0” promossa dalla coalizione di centrosinistra in collaborazione con l’associazione Libertà e giustizia.
Protagonista di questo secondo appuntamento è la parola “mitezza” e a trattarla sarà il filosofo e politologo Sergio Labate, autore del libro, insieme a Paul Ginsborg “Passione e politica” (Einaudi).
“La riflessione sulla mitezza penso che sia un po’ controcorrente”, spiega Andrea Benini, candidato sindaco di Follonica, che ha ideato la rassegna. “Non vuole scivolare nel moralismo né essere associata a un’idea di debolezza o remissività, ma provare a contrastare l’idea, tanto diffusa oggi, che la politica debba essere la barbarie a cui spesso assistiamo. Al contrario, crediamo che la politica possa essere ispirata a un’idea di rispetto, di confronto, perfino di gentilezza. Sembra una parola catapultata da un’altra dimensione associata alla politica, ma penso che a ripartire da queste fondamenta possiamo davvero sperare di ripartire prima a costruire una società civile degna di questo nome e poi magari un’idea di politica che possa essere davvero a servizio delle persone e non dei partiti o delle poltrone”.
Sergio Labate è professore associato di Filosofia teoretica all’Università di Macerata. Da anni si occupa di ricerca su temi come il lessico della speranza e dell’utopia nell’età secolarizzata, le passioni come fonti dei legami sociali, la difesa della democrazia costituzionale nell’epoca del suo disincanto generalizzato.
La rassegna “M’innamoravo di tutto 2.0” che mutua, per il titolo, un verso di “Coda di lupo” di Fabrizio de Andrè, prosegue sabato 7 marzo al Casello con la parola “desiderio” tratta da Massimiliano Valeri, direttore generale del Censis, mentre domenica 8 marzo, in sala Tirreno, il filosofo Tommaso Ariemma affronterà il tema della “fragilità”.