ROMA – «Nel corso dei lavori parlamentari sul provvedimento Milleproroghe ho sottoscritto con convinzione e con coerenza l’ordine del giorno presentato della collega Elisabetta Ripani sul Corridoio Tirrenico» afferma l’onorevole Cosimo Maria Ferri, componente della commissione Giustizia Camera dei Deputati ed esponente di Italia Viva. «La questione sottoposta è reale e giusta, quindi ho insistito con il Governo affinché cambiasse il parere da negativo a positivo».
«Purtroppo il Governo non ha ascoltato, è stato un grave errore, tra l’altro in contrasto con quanto dichiarato nei mesi scorsi da esponenti della maggioranza. Abbiamo infatti come maggioranza di Governo sottoscritto ed inserito nel provvedimento un emendamento che, come era stato promesso, abroga la norma che autorizzava la Società Autostrade Tirrenica (SAT) a realizzare l’autostrada A 12 lasciando alla concessionaria la gestione delle sole tratte aperte. È un primo passo, ma non basta».
«Per questo riteniamo che il Governo, in coerenza con questa giusta decisione, abbia più coraggio, guardi oltre e pensi a realizzare l’opera. Occorre fare di più. Non ho condiviso pertanto, insieme al gruppo parlamentare di Italia Viva, il parere contrario del Governo all’ordine del giorno nel quale si chiedeva lo stanziamento delle risorse necessarie al completamento del Corridoio tirrenico. Risorse che sono state in parte già stanziate per realizzare l’opera anche dai governi precedenti ma che non vengono utilizzate per le note criticità burocratiche».
Come Gruppo di Italia Viva «vogliamo andare oltre l’ordine del giorno dell’onorevole Ripani, e chiediamo a gran voce che almeno i cantieri che erano già stati programmati e per cui sono state stanziate le risorse necessarie, come il Corridoio Tirrenico, siano aperti e le opere siano realizzate celermente. Proprio oggi Matteo Renzi ha presentato un piano shock per sbloccare i cantieri e ha proposto per la realizzazione di ciascuna opera l’approvazione di una legge obiettivo con la relativa nomina di un Commissario straordinario che possa operare in deroga dal contratto appalti pubblici. Meno burocrazia, più semplificazione e seguire ciò che è stato fatto per l’Expo, creando dei sistemi di controllo efficaci con la collaborazione dei prefetti e dell’Anac ma velocizzando gli iter procedimentali. Chiediamo quindi anche per il Corridoio Tirrenico semplificazione e la nomina di un commissario che guardi all’unico obiettivo: realizzare l’opera».