FIRENZE – “Questo ambulatorio è un’opportunità in più sul fronte della prevenzione. In collaborazione con il consolato cinese abbiamo pensato a un luogo separato per chi, di rientro dalla Cina, abbia dubbi sulla propria salute. Questo per evitare che si possano presentare situazioni di promiscuità nei pronto soccorso, nelle sale di attesa dei medici di medicina generale, negli ambulatori. E comunque non ci sarà la folla, non verranno frotte di persone. Chi verrà dovrà prima telefonare al Cup, un numero dedicato, e prenotare la visita”.
E’ quanto ha detto l’assessore al Diritto alla salute Stefania Saccardi presentando stamani l’ambulatorio Lilla, che da domani sarà in funzione per visitare quei cittadini che, di ritorno dalle aree a rischio, hanno una sintomatologia (febbre, tosse, problemi respiratori) che fa pensare a un possibile Covid-19, il nuovo coronavirus. Con lei c’erano il responsabile della prevenzione della Asl Toscana centro, Renzo Berti, e il coordinatore unità sanitaria di crisi aziendale della stessa Asl, Federico Gelli.
L’assessore ha spiegato, anche per tranquillizzare i cittadini che hanno uffici nelle immediate vicinanze, che l’ambulatorio ha un ingresso riservato e che le persone sono invitate a presentarsi previa prenotazione telefonica, indossando la mascherina protettiva.
“La comunità cinese è informata, con comunicazioni e volantini distribuiti attraverso le associazioni. E’ una modalità che mette in maggior sicurezza, evitando che queste persone vadano dove ci sono altri pazienti, come è successo giorni fa con la bambina cinese, risultata poi negativa, con la quale i genitori si erano presentati al pronto soccorso”.
Stefania Saccardi ha voluto fare chiarezza anche sui numeri: “2mila 500 è la previsione che ci ha comunicato il console cinese – ha detto -. Di questi, un migliaio almeno sono già sotto controllo da parte dell’autorità sanitaria nelle loro abitazioni. Infatti sono circa 400 i bambini rientrati dalla Cina che, a seguito della circolare del Ministero, sono stati invitati a restare a casa da scuola. Se ai bambini aggiungiamo i genitori, sono 1.200 le persone in isolamento domiciliare che vengono controllate quotidianamente. Peraltro, può darsi che queste persone non arrivino neppure, perché i voli sono bloccati”.
Quanto alla soluzione della quarantena, suggerita ieri dal virologo Roberto Burioni come unica arma di difesa per proteggersi dal virus, “la quarantena è un’interpretazione fantasiosa – ha detto Saccardi -. Le persone arrivano in Toscana dopo essere passate da altre parti, non vengono paracadutate qui. Se deve essere presa una misura come quella che consiglia lui, sarà il Ministero a deciderlo. Noi ci atteniamo alle linee dettate dal Ministero, che valgono per tutte le Regioni, i protocolli sono quelli nazionali e internazionali. La circolare del Ministero consiglia la quarantena volontaria. A Burioni ha già risposto l’Istituto Superiore di Sanità. Noi siamo in contatto costante con il Ministero, partecipiamo a tutte le riunioni che il Ministero fa, rispetto a un’emergenza che è nazionale, non toscana”.
Federico Gelli ha spiegato i criteri che regoleranno il funzionamento dell’ambulatorio: “Prima di tutto il criterio epidemiologico: verranno qui le persone provenienti dalle aree a rischio, ma solo quelle con sintomi. Scheda anagrafica, anamnesi, sintomatologia. Se ci sono sospetti, verrà fatto il tampone faringeo, che sarà inviato a Careggi per l’esame”.
Renzo Berti ha chiarito ancora: “Parliamo di una patologia che per essere diffusa prevede un contatto stretto, ravvicinato e prolungato. Qui potremo visitare una ventina di persone al giorno, ma ci aspettiamo numeri inferiori. Voglio anche ricordare – ha sottolineato – che la maggior parte dei cittadini cinesi residenti qui vengono dalla provincia di Zhejiang, dove sono stati ad oggi accertati 1.271 casi di coronavirus. Ciò corrisponde a un’incidenza pari a due casi ogni 100mila abitanti. E nessun decesso. Una situazione e numeri, dunque, clamorosamente diversi da quelli della provincia dello Hubei, dove si contano quasi 58.200 casi (quindi 9.860 casi ogni 100mila abitanti) e 1.700 morti”.
Come funzionerà l’ambulatorio
L’ambulatorio Lilla (via Lucchese 84/C, a Osmannoro, comune di Sesto Fiorentino) sarà attivo da domani, mercoledì 19 febbraio. La Asl Toscana centro e le associazioni hanno distribuito il volantino che ne illustra organizzazione e orari.
E’ rivolto a chi è rientrato da meno di 14 giorni dalla Cina o da un’altra area considerata a rischio per l’epidemia da nuovo Coronavirus, o ha avuto contatti stretti (prolungati e ravvicinati) con soggetti affetti dalla malattia, e presenta almeno uno dei seguenti sintomi: febbre, tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie.
Il servizio è totalmente gratuito, per accedervi si potrà telefonare a un numero dedicato, riportato nel volantino, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 7.45 alle 18.30, sabato 7.45-12.30.
Una volta ottenuta la prenotazione, le persone potranno presentarsi all’appuntamento nel giorno e nell’ora fissati, usando i propri mezzi personali e indossando possibilmente una mascherina protettiva. Gli appuntamenti saranno scaglionati ogni mezz’ora.
Nell’ambulatorio ci saranno operatori sanitari della Asl Toscana centro, che visiteranno le persone e, in caso di sospetto Coronavirus, faranno un tampone faringeo, che invieranno al laboratorio di virologia di Careggi. La risposta arriverà nel giro di poche ore.