VETULONIA – Il Museo civico archeologico “Isidoro Falchi” anche quest’anno torna a Firenze, capitale della cultura e dell’arte, che ospita al palazzo dei congressi la sesta edizione di tourismA, il salone internazionale dell’archeologia e del turismo culturale. Manifestazione della durata di tre giorni, dal 21 al 23 febbraio, un’occasione per esporre, divulgare e confrontarsi su tutte le iniziative legate alla comunicazione del mondo antico e alla valorizzazione delle sue testimonianze.
Anche nel 2020 incluso nel novero dei protagonisti della prestigiosa iniziativa, il museo vetuloniese coglie l’occasione ambita offerta dall’insostituibile contesto di tourismA di presentare in anteprima, per volontà dell’amministrazione comunale castiglionese, la nuova mostra-evento programmata per l’anno in corso, con apertura prevista in data di sabato 6 giugno che s’intitolerà: “Taras e Vatl. Dèi del Mare, fondatori di città. Archeologia di Taranto a Vetulonia”. Una mostra capace di valicare ancora una volta i limiti regionali per indagare sui rapporti intercorsi in antico fra la colonia greca di Taranto e il mondo etrusco. Ma non è la sola esposizione cui farà fronte la piccola frazione vetuloniese, coinvolta con la sua amministrazione anche in un progetto internazionale italo-francese volto alla valorizzazione della Corsica e impegnata a traghettare la mostra 2019 oltremare per allestirla negli spazi del museo archeologico di Aleria.
E ancora, accanto alle esposizioni, il museo di Vetulonia mette in campo nei tre giorni di tourismA il risultato della sua molteplice variegata attività culturale, declinato, da un lato, nella veste di due tavole rotonde allestite nelle giornate di venerdì 21 e di domenica 23 e incentrate rispettivamente su “Mare Etrusco”, in collaborazione con la Corsica, e su “Archeologi e collezionisti”, in collaborazione con i partner del Patto di amicizia stretto nel 2016 con i musei civici archeologici di altre regioni italiane. Dall’altro, l’infaticabile attività del museo si espleta nella forma di laboratori didattici curati dagli archeologi operatori museali e rivolti in particolare ai bambini e alle loro famiglie, oltreché al pubblico scolare in senso lato e infine a quello degli adulti, a tutte quelle fasce di utenti interessati a conoscere e sperimentare la lingua e la scrittura degli Etruschi o la loro inarrivabile perizia nel campo della produzione orafa.
Su richiesta della direzione di tourismA, il museo ripropone per l’anno 2020 un tipo peculiare di laboratorio “al buio”, tattile e multisensoriale, creato su misura per il museo di Vetulonia in collaborazione con Valentina Murru, vicepresidente dell’Unione Italiana Ciechi di Grosseto ed allestito nella mattina di domenica 23 all’interno di uno spazio chiuso entro il quale la giovane grossetana, affiancata da un operatore archeologo, darà vita a un racconto capace di offrire ai partecipanti la possibilità di conoscere e sperimentare gli Etruschi in una prospettiva nuova.
«TourismA – spiega l’assessora al Turismo e alla Cultura Susanna Lorenzini – è rivolto a tutte le realtà culturali, come la nostra, attive nel settore archeologico e culturale in senso più ampio».
«Abbiamo riscontrato negli anni di presenza a questo appuntamento – aggiunge l’assessora – il grande interesse dei partecipanti alla nostra programmazione. Un palcoscenico internazionale, quello di tourismA, dove siamo ben presenti anche grazie al prezioso lavoro portato avanti da Simona Rafanelli, direttore scientifico del museo vetuloniese».
«Alla sesta edizione – conclude Susanna Lorenzini – non possiamo mancare e saremo presenti, insieme agli altri sette comuni, all’interno dello stand prenotato dall’Ambito Maremma area nord, che anche per quest’anno ha deciso di partecipare in maniera congiunta a rappresentare l’intero territorio ricco di risorse archeologiche, artistiche e paesaggistiche, segnatamente minerarie».