GROSSETO – Ben sette su ventidue sono stati i grossetani, d’origine e d’adozione, partecipanti al Corso Istruttore Giovanile organizzato domenica 9 febbraio dalla Federazione Italiana Bocce presso il Bocciodromo livornese de La California. Tra loro tre soci e giocatori del Circolo Bocciofilo Grossetano, Domenico Aurilio, Boguslawa Ksepka e Fernando Garbin, e due esponenti dell’associazione Skeep dedicata alle persone con disabilità Tatiana Tavaroli e Manuela Papalini hanno partecipato a questo importante appuntamento formativo, che ha fornito loro ancora più competenze per portare avanti sia il progetto di bocce paralimpiche (15 ragazzi con disabilità fisica e intellettiva presenti da ottobre con cadenza settimanale al Bocciodromo) che quello scolastico in partenza presso la scuola secondaria di primo grado. Completano il quadro il follonichese Massimo Terramoccia, e Gabriele Francardi di Roccastrada.
Il corso, organizzato dal Comitato Regionale Toscana con il Centro Studi e Formazione FIB Nazionale, ha formato queste figure tecniche, previste dal nuovo corso formativo federale. L’istruttore giovanile FIB sarà capace poi di operare per dare continuità ai programmi di attività motoria-sportiva realizzati nelle scuole attraverso progetti, e l’offerta sportiva rivolta alle famiglie, proposta dalle Associazioni Sportive Dilettantistiche sul territorio.
La giornata è stata aperta dal saluto di Mauro Calamassi, Presidente della Bocciofila La California, società da sempre attenta ai giovani e capace di fornire un’accoglienza impeccabile. Dopo l’introduzione sull’ordinamento sportivo e sulla struttura della Federazione da parte del Presidente del Comitato FIB Toscana Giancarlo Gosti, i partecipanti hanno potuto comprendere le basi fondamentali del metodo e gli aspetti psico-pedagogici opportuni per valorizzare la crescita e l’apprendimento nella fascia d’età scolare 6-14 anni, nelle sue diverse tappe di sviluppo motorio e umano. Come insegnare bene e in maniera brillante e coinvolgente è stato il focus della lezione del Prof. Davide Cirinei della Scuola dello Sport Toscana. Successivamente la dottoressa Claudia Cavaliere, psicologa, ha trattato il tema dei valori educativi dello sport, trasmettendo l’importanza del fair play. Nel pomeriggio l’esperto di sport paralimpico Dott. Claudio Costagli ha illustrato il mondo e i valori del paralimpismo, mostrando le innumerevoli possibilità e benefici dello sport, e del gioco delle bocce in particolare, per le persone con tutte le diverse tipologie di disabilità.
I corsisti hanno poi seguito l’intervento della professoressa Enza Lombardi, tutor dell’attività formativa e scolastica di FIB Toscana, che ha dato dimostrazione dell’organizzazione delle attività didattiche, illustrando esempi di giochi ludico-sportivi per i giovani per avvicinarli alle bocce, sia a scuola che in bocciodromo. L’intervento è stato incentrato sulla necessità di consolidamento degli schemi motori di base attraverso il divertimento, senza un’immediata specializzazione tecnica dell’alunno. Il Presidente Gosti ha infine illustrato i progetti FIB per l’attività giovanile, specialmente quelli in corso: “Bocciando si impara” e “Scuole aperte allo Sport”. Erano presenti infatti anche diversi tecnici incaricati da FIB Toscana di svolgere queste iniziative negli istituti scolastici della regione.
Gradito è giunto il saluto telefonico del Presidente di Federazione Italiana Bocce Marco Giunio De Sanctis, che ha ringraziato i partecipanti e li ha incoraggiati a svolgere al meglio il proprio ruolo, rimarcando quanto la Federazione investa su figure in grado di avvicinare i più giovani alla disciplina. Ha mandato il suo saluto anche il sindaco di Bibbona Massimo Fedeli, sempre vicino al mondo bocciofilo. Dopo le otto ore di corso, i partecipanti hanno svolto l’esame finale; infine sono stati consegnati gli attestati, i kit con il materiale formativo e didattico finalizzato all’attività coi giovani ed è stata scattata la foto di gruppo di rito. “Siamo soddisfatti della riuscita del corso – dichiara il Presidente Gosti – soprattutto della partecipazione e del coinvolgimento. L’attenzione, le domande e i commenti della platea hanno dimostrato da un lato quanto sia sentita l’esigenza di avvicinare giovani alla disciplina, dall’altro la qualità degli interventi dei docenti”.