FOLLONICA – «Apprendiamo dai giornali che l’Acquedotto del Fiora ha intenzione di investire cifre ingenti sul nostro territorio: oltre 100 milioni di euro previsti per il biennio 2020-2022, destinati a interventi di vario genere tra cui mobilità elettrica, riduzione fanghi, investimenti su reti e impianti per un totale di 373 milioni di euro, da qui al 2031, compresa la nuova sede di AdF» afferma una nota di Follonica nel cuore.
«Un incremento notevole (il 206%) rispetto alle previsioni iniziali. La società ha infatti ottenuto il prolungamento della concessione di ulteriori 5 anni – dal 2026 al 2031 – e rassicura gli utenti che saranno ben utilizzati».
«”Questo ambizioso piano industriale, il primo con il nuovo brand AdF, si basa su tre pilastri: sostenibilità, infrastrutture, innovazione”, afferma l’amministratore delegato Piero Ferrari, sottolineando che: “Nel 2019 abbiamo realizzato 32 milioni di euro di investimenti e ne abbiamo in programma, su reti e impianti, 373 milioni fino al 2031”» prosegue Follonica nel cuore.
«Una notizia questa, per noi follonichesi, di importanza straordinaria, perché già nei 100 milioni destinati al biennio 2020-2022 potrebbe rientrare l’investimento necessario alla realizzazione del nuovo impianto di depurazione (circa 14 milioni)».
«Poiché la stagione è alle porte e tutto ancora tace, crediamo sia necessario chiedere un incontro con i vertici di AdF per ottenere risposte a tre quesiti per noi fondamentali: A seguito della conferenza stampa pubblica di fine luglio 2019 in presenza dell’Ad Ferrari, quali richieste ufficiali e documentate ha avanzato l’Amministrazione comunale a guida Benini al gestore, sia sul “progetto depuratore” che sui risarcimenti promessi ai cittadini?» chiede la nota.
«Quali sono state le risposte, ufficiali e documentate, del gestore? Cosa intende fare il gestore per evitare che la prossima stagione si apra ancora una volta all’insegna dei miasmi e quanto intende realmente investire nella costruzione di un impianto degno di questo nome?».
«Anche noi, come Massimo Di Giacinto, pensiamo che i danni causati alla nostra città e ai suoi cittadini dal malfunzionamento del depuratore siano responsabilità unica dell’Acquedotto del Fiora il quale, proprio per questo, dovrebbe risarcire l’intera comunità stanziando tutti i 14 milioni necessari alla realizzazione dell’opera e non solo 3, come ipotizzato tempo fa».
«Le risorse ci sono e non sono poche ma a chi saranno destinate? Quale posizione occupa il depuratore di Follonica nel piano degli investimenti annunciati? Perché, nell’ottica della sostenibilità ambientale, un impianto obsoleto, malfunzionante, maleodorante, nel cuore di una delle più belle località turistiche della costa tirrenica, non è certo il biglietto da visita ideale per un brand che si definisce “green” e la cui “mission” è “lavorare per il benessere della comunità e del territorio”» conclude la nota.