GROSSETO – «Troviamo necessario fare chiarezza sulla questione della cittadinanza onoraria a Liliana Segre, una vicenda decisamente poco edificante in cui è scivolata la sinistra locale» anche il portavoce provinciale di Fratelli d’Italia, Fabrizio Rossi, interviene sulla vicenda Segre.
«La volontà della maggioranza era ed è quella di tributare il giusto e sincero riconoscimento di una comunità intera ad un testimone della violenza cieca e sistematica del nazismo. Nella stessa occasione, abbiamo voluto unire il medesimo desiderio anche nei confronti di chi ha subito il dramma dell’esodo istriano causato da Tito».
«Spiace vedere che la sinistra abbia letto in tutto questo una strumentalizzazione che non c’è – prosegue Rossi -, che abbia pensato di utilizzare il rammarico del sindaco come pretesto per altre inconsistenti polemiche elettorali. Il nostro unico intento è, infatti, quello di contribuire, con gli strumenti a disposizione dell’Amministrazione, ad una vera e definitiva pacificazione nazionale. Ancora una volta, ribadiamo la necessità di smettere i panni della inutile tifoseria, di superare le contrapposizioni ideologiche che tanti danni hanno causato all’Italia negli ultimi settanta anni».
«Se vogliamo che il nostro Paese maturi, che si progredisca in una coscienza comune, se si possa giungere ad identità condivisa, è necessario risolvere il conflitto secolare che ci divide. Solo così sarà possibile impegnarsi sulla valorizzazione delle eccellenze nazionali e occuparsi dei problemi reali e quotidiani dei cittadini italiani. Siamo convinti che conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre e ad Egea Haffner sia una scelta che va proprio in questa direzione. Senza applicare il modello dei due pesi e delle due misure, senza portate avanti il terribile assioma dei morti di sete A ed i morti di serie B. Restituiamo la pace al passato e costruiamo insieme un futuro condiviso» conclude Rossi.