GROSSETO – “Nel prossimo Consiglio comunale sarà discussa la proposta, presentata dal centrosinistra, di conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre, sopravvissuta all’Olocausto e oggi vittima di minacce a motivo della sua storia, del suo essere ebrea e del suo impegno contro la spirale di odio, intolleranza e razzismo che è riemersa nel nostro Paese, insieme a preoccupanti fenomeni di revisionismo e di minimizzazione del fascismo e del nazismo”. Lo scrive, in una nota, Carlo De Martis, capogruppo Lista Mascagni Sindaco nel Consiglio comunale di Grosseto.
“Confidiamo – prosegue – che tutti i gruppi consiliari vorranno accogliere questa proposta, tanto che già sono stati ufficialmente invitati a sottoscriverla, così come avvenuto fino ad oggi in tantissime amministrazioni comunali, di ogni colore politico, che hanno così voluto farsi ‘scorta civica’ verso una testimone della Shoah oggi tornata ad essere bersaglio dell’odio e dell’antisemitismo più meschini”.
“In questo senso – va avanti il consigliere – penso di poter condividere le perplessità espresse pubblicamente dal capogruppo della Lega, il quale ha giustamente rilevato come il conferimento della cittadinanza onoraria alla senatrice Segre sarebbe incompatibile, per ovvie ragioni, con la scelta assunta a suo tempo dal sindaco e dalla maggioranza di intitolare una via a Giorgio Almirante, come già dichiarato dalla stessa Liliana Segre. Giorgio Almirante, come noto, non solo si è macchiato di azioni e dichiarazioni gravissime durante il periodo repubblicano, ma già durante il Ventennio fascista, e ancor più durante il periodo della Repubblica di Salò, assunse ruoli di primissimo piano e assoluta responsabilità nell’ambito del regime, contribuendo alla elaborazione ed alla propaganda delle politiche razziali contro i cittadini italiani di religione ebraica”.
“Per questo – prosegue De Martis – ho inteso raccogliere la sollecitazione avanzata dalla Lega e ho presentato una mozione con la quale il sindaco e il Consiglio comunale tutto potranno revocare la precedente decisione, assunta il 16 aprile 2018 dalla maggioranza di centrodestra, con cui si approvava l’intitolazione di una via a Giorgio Almirante, unitamente ad una via ad Enrico Berlinguer ed una alla Pacificazione nazionale nel solco di un revisionismo che pretenderebbe di equiparare fascismo e antifascismo in spregio non solo alla realtà storica, ma alle fondamenta della nostra Repubblica. E dimenticando che la pacificazione nazionale si è compiuta nel 1948 con la promulgazione della Carta costituzionale nella quale tutti gli italiani sono chiamati a riconoscersi, a partire dai sindaci che su di essa prestano solenne giuramento”.
“Con la revoca di quella ‘improvvida’ decisione – conclude Carlo De Martis -, il nostro sindaco, che sia pur in modo un po’ confuso parrebbe aver espresso la volontà di tributare alla senatrice Segre l’importante riconoscimento della cittadinanza onoraria, potrà uscire dall’imbarazzo di ricevere un secco rifiuto dalla stessa beneficiaria a motivo di quella via Almirante che, ci auguriamo, potremo così archiviare solo come una brutta parentesi per la nostra città”.