GROSSETO – Quando Francesco è tornato si è stupito che Romeo non corresse al cancello per salutarlo «Lo faceva sempre, veniva a darci i baci» racconta con tenerezza. Romeo aveva 14 anni, e se anche da un po’ di tempo viveva con i suoi, era sempre il suo cane.
E invece Romeo non poteva corrergli incontro, perché stava morendo a causa di alcune polpette avvelenate che aveva ingerito e che aveva trovato nel giardino di casa.
«Ieri sera, erano le 19.45, ho riaccompagnato a casa mio padre – racconta Francesco Posarelli -. Abitiamo a Grosseto, in via Stato d’Israele. Il cane non ci è venuto incontro. “Strano” ho pensato. Ho immaginato che fosse in casa e invece lo abbiamo trovato in fondo al garage, con la bava alla bocca».
«Sono corso dal veterinario che però non ci ha dato speranze. In mezz’ora Romeo è morto. Il veterinario ci ha detto che era pieno di veleno».
Romeo aveva 14 anni, un meticcio «misto labrador-pastore tedesco. Era con me sin da cucciolo. Un cane buonissimo, non abbaiava mai anche perché era vecchio e non aveva più la voce, mia madre puliva sempre quando faceva i bisogni in giardino. Non ha mai morso nessuno, dolcissimo anche con i bambini» prosegue Francesco addolorato.
Adesso la preoccupazione è per l’altro cane dei genitori, una mezza pincher di quattro anni. «Non riesco a capire chi abbia potuto fare una cosa del genere. Chi abbia potuto fare una cosa così cattiva».
Un nuovo caso di crudeltà contro gli animali: solo ieri avevamo raccontato la drammatica storia di Schizzo, il gatto del castello, a cui hanno sparato.