GROSSETO – In questi giorni abbiamo appreso che anche a Grosseto, in contemporanea alle altre provincie della Toscana, arriverà un nuovo gruppo (italiano stavolta) che gestisce le consegne di cibo a domicilio.
“Insieme all’offerta commerciale che riguarda la consegna di pasti preparati dai ristoranti locali convenzionati – spiega il segretario di Nidil Cgil, Andrea Ferretti – l’azienda ha reso noto sul proprio sito la notizia di 20 posti di lavoro disponibili per ciclofattorini, o “riders” nella definizione moderna. Sul sito di reclutamento spicca l’offerta di un compenso di 300 euro a settimana per un contratto di lavoro a tempo pieno o part-time che poi – afferma Ferretti – leggendo meglio, nella realtà diventa un contratto atipico (con iscrizione alla gestione separata Inps). Con un compenso per ogni consegna effettuata e per la disponibilità durante il turno”.
“Basta avere un mezzo proprio ed uno smartphone e sarai tu a scegliere quando lavorare!” Nulla di nuovo quindi, stessi slogan già applicati dalle multinazionali presenti da anni sul mercato. Sembra di vedere un pezzo dell’ultimo film di Ken Loach: “Sorry we missed you”. Dedicato ala vita infernale dei “padroncini” in franchising della consegna pacchi in Inghilterra”.
“Peccato – continua Ferretti – che la sezione Lavoro della Cassazione con la sentenza n.1163 abbia da poco confermato che ai Riders vanno applicate le tutele del lavoro subordinato, come previsto dal Jobs Act, nella forma ‘ibrida’ delle collaborazioni organizzate dal committente. A partire dalla retribuzione, ferie, permessi, malattia, maternità, diritto alla Naspi, fino ad arrivare alla copertura Inail e alle norme contro gli infortuni fondamentali in un lavoro del genere”.
“Il sistema delle aziende del Food Delivery non può più nascondersi dietro il falso mito del ‘nuovo’ lavoro e della completa autonomia della prestazione. La Cgil sostiene da sempre che gli strumenti di regolazione del settore non possono che essere i contratti collettivi nazionali, a partire da quello della logistica. In ogni caso – raccomanda Ferretti – invitiamo chi fosse interessato a leggere sempre bene cosa vi viene fatto firmare e, in caso di dubbi, prendete tempo e venite a trovarci presso le nostre sedi”.